ASIA/LIBANO - I Vescovi maronitì: urgente una nuova legge elettorale che garantisca rappresentanza a tutti i cittadini

giovedì, 6 aprile 2017 chiese orientali   politica   politica internazionale   corruzione   settarismi  

Patriarcato maronita

Bkerkè (Agenzia Fides) – In Libano diviene sempre più urgente l'adozione di una nuova legge elettorale che “garantisca la giusta rappresentanza di tutti i cittadini, sulla base della coesistenza e della democrazia che caratterizzano il nostro sistema politico”. E' questa la richiesta pressante che i Vescovi della Chiesa maronita sono tornati a rivolgere alle istanze politiche libanesi, in occasione della loro riunione mensile svoltasi ieri, mercoledì 5 aprile, presso la sede patriarcale di Bkerkè.
Durante la riunione, presieduta dal Patriarca Bechara Boutros Rai, riferendosi alla preoccupante situazione economica del Paese, i Vescovi maroniti hanno ribadito che il Libano ha bisogno di una programmazione a lungo termine, fondata sulla collaborazione tra settore pubblico e settore privato, e tesa a promuovere la diffusione di una cultura del bene comune. A tale riguardo, i Vescovi hanno anche richiamato la necessità di combattere le piaghe endemiche della corruzione, del saccheggio dei fondi pubblici e dell'evasione fiscale.
Il sistema elettorale attualmente in vigore, scaturito dagli Accordi di Taif che nel 1989 sancirono la fine della guerra civile, stabilisce che metà dei 128 deputati del Parlamento siano cristiani (in gran parte maroniti), e l'altra metà sia formata da parlamentari musulmani e drusi. La stampa libanese attribuisce attualmente al Presidente Michel Aoun l'intenzione di appoggiare un sistema proporzionale puro, mentre secondo esponenti politici di alcune formazioni politiche cristiane, il Partito sciita di Hezbollah punterebbe a riconsiderare l'attuale distribuzione dei seggi per garantire adeguata rappresentanza alla componente sciita della popolazione libanese, considerata in crescita. (GV) (Agenzia Fides 6/4/2017).


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