ASIA/TURCHIA - Divisioni interne alla comunità armena dietro alle interferenze politiche nell'elezione del nuovo Patriarca

martedì, 21 marzo 2017 chiese orientali   minoranze religiose  

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Istanbul (Agenzia Fides) – Il deputato Garo Paylan, membro armeno del Parlamento turco, ha presentato un'interpellanza scritta al ministro turco degli Interni, Süleyman Soylu per chiedere chiarimenti riguardo alle interferenze di ordine politico che stanno condizionando l'elezione del futuro Patriarca armeno di Costantinopoli, con sede a Istanbul. Interferenze che a giudizio di molti osservatori sono alimentate da divisioni interne tra esponenti autorevoli dello stesso Patriarcato.
Le procedure per eleggere il successore di Mesrob II Mutafyan - giovane e intraprendente Patriarca armeno di Costantinopoli reso inabile da una malattia incurabile che lo ha colpito dal 2008 – erano state concordate tra alcuni alti rappresentanti del Patriarcato durante un summit convocato a Erevan, presso la Sede patriarcale di Echmiadzin (Armenia) dal Patriarca Karekin II, Catholicos di tutti gli Armeni, lo scorso 23 e 24 febbraio (vedi Fides 2/3/2017). Quell'incontro, superando all'apparenza precedenti contrapposizioni in seno al Patriarcato di Costantinpoli, aveva previsto l'elezione di un Locum Tenens e di un Comitato operativo, che avrebbero dovuto sovrintendere all'elezione, entro sei mesi, del nuovo Patriarca, “secondo le procedure vigenti”.
Lo scorso 15 agosto, seguendo il programma concordato, l'Assemblea dei chierici del Patriarcato aveva eletto come Locum Tenens l'Arcivescovo Karekin Bekdjian, alla guida della diocesi armena apostolica in Germania. Ma subito dopo tale elezione, il Patriarcato armeno di Costantinopoli ha ricevuto una lettera da parte di Aziz Merjan, vice-governatore del governatorato di Istanbul, che definiva “legalmente inammissibile” il processo elettorale già avviato.
L'interpellanza del parlamentare Paylan chiede quali siano le motivazioni di tale atto di interferenza politica, considerando l'accordo interno raggiunto in seno al Patriarcato sulle procedure di elezione del nuovo Patriarca. Nel suo intervento, Paylan fa riferimento anche alla piena compatibilità tra la procedura in corso e le disposizioni giuridiche internazinali che regolano la vita interna delle comunità religiose minoritarie presenti in Turchia dopo la liquidazione dell'Impero ottomano.
In realtà, dietro la lettera del vice-governatore di Istanbul si intravede anche il permanere di divisioni interne in seno al Patriarcato armeno di Costantinopoli: secondo fonti armene consultate dall'Agenzia Fides, l'Arcivescovo Aram Ateshyan - che dal 2008, dopo il manifestarsi della malattia del Patriarca, aveva assolto le funzioni di Vicario patriarcale generale – considera la lettera del vice-governatore un elemento di cui occorre tener conto, e che mette in discussione la legittimità del processo elettorale messo in moto dopo il summit di Erevan. Ateshyan continua di fatto a esercitare le funzione di Vicario patrarcale generale, e non sembra intenzionato a cederle all'Arcivescovo Karekin Bekdjian, eletto Locum Tenens. (GV) (Agenzia Fides 21/3/2017).


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