AFRICA/EGITTO - Ancora irrisolto il contenzioso sulle terre del monastero di San Macario

venerdì, 17 febbraio 2017 giustizia   chiese orientali  

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Fayyum (Agenzia Fides) – Non trova ancora soluzione definitiva il contenzioso che contrappone il Monastero copto ortodosso di San Macario, nella regione di Wadi al Rayan, al governo egiziano, in merito al progetto di costruzione di una strada che doveva unire la città di Fayyum ad un'area di oasi attraversando i territori di proprietà del Monastero. L'avvocato egiziano Ihab Ramzy, che tutela gli interessi della Chiesa copta ortodossa, e che pure nel giugno 2016 aveva reso noti alcuni dettagli dell'accordo raggiunto tra le parti, nei giorni scorsi ha riferito che la commissione costituita ad hoc per valutare i termini economici del risarcimento dovuto al monastero per l'esproprio di terre non ha ancora prodotto proposte e suggerimenti utili a concludere la trattativa. Inoltre, resta ancora in carcere il monaco arrestato durante una fase concitata dei contrasti, nonostante il Monastero abbia adempiuto a tutti gli impegni assunti per propriziaria anche la soluzione del caso giudiziario, e nonostante la richiesta di grazia presidenziale rivolta dai legali del monaco arrestato al Presidente al Sisi.
Nei primi mesi del 2015, durante un'iniziativa di resistenza non violenta, i monaci di San Macario si erano anche sdraiati sul percorso dei bulldozer che si avvicinavano alle terre del Monastero per iniziali i lavori di costruzione della strada.
Il progetto prevede la costruzione di una strada che doveva unire la città di Fayyum all'area di un'oasi attraversando i territori circostanti il Monastero e minacciando anche una zona archeologica che si estende intorno a una chiesa risalente al IV secolo. Il progetto metteva a rischio anche l'approvvigionamento idrico del Monastero e alcune aree coltivate. (GV) (Agenzia Fides 17/2/2017).


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