AFRICA/SOMALIA - DA 33 ANNI “GRIDA IL VANGELO CON LA VITA” TRA I MALATI DI TBC NEL NORD SOMALIA: RICONOSCIMENTO DELL’AGENZIA ONU PER I RIFUGIATI AD UNA VOLONTARIA ITALIANA

giovedì, 26 giugno 2003

Ginevra (Agenzia Fides) - Prestigioso riconoscimento per una volontaria italiana da 33 anni impegnata nell’assistenza alle popolazioni somale colpite dalla tubercolosi. Ieri, 25 giugno a Ginevra, l’Alto Commissariato per le Nazioni Unite (UNHCR) ha consegnato il Premio Nansen per i Rifugiati, alla dottoressa Annalena Tonelli, fondatrice di un ospedale con 200 posti letto per i malati di tubercolosi a Borama, nell'estremo nord-ovest della Somalia al confine con l'Etiopia e con Djibouti.
L’Agenzia Fides aveva raccontato l’eroica vicenda della dottoressa Tonelli circa un anno fa: “Sono partita per l’Africa decisa a ‘gridare il Vangelo con la vita sulla scia di Charles de Foucauld” aveva detto la dottoressa all’Agenzia Fides (vedi Fides 25 giugno 2002). “Non sono medico. Sono laureata in legge anche se è vero che ho alcuni certificati e diplomi in medicina. Tuttavia sono advisor dell'Organizzazione Mondiale della Sanità nel campo del Controllo della Tubercolosi. Sono anche pioniera della Global Policy lanciata dall'OMS nel 1993 per il controllo della Tubercolosi nel mondo chiamata DOTS (Directly Observed Therapy Short chemotherapy)”.
La dottoressa Tonelli aveva descritto così le sfide che deve affrontare ogni giorno: “La tbc è una delle prime infezioni opportunistiche che i malati di HIV contraggono in zone endemiche come la Somalia. I malati terminali di AIDS vengono da noi in quanto affetti dalla tubercolosi. Mentre curiamo la tubercolosi curiamo anche tutte le infezioni opportunistiche che i malati contraggono a causa della caduta delle difese del sistema immunitario.”
Il “Premio Nansen per i Rifugiati” è conferito ogni anno a individui o organizzazioni che si sono distinti per il loro impegno in favore dei rifugiati. È stato istituito nel 1954 e prende il nome dal norvegese Fridtjof Nansen, primo alto funzionario internazionale per i rifugiati. Prevede l’assegnazione di una somma di 100mila dollari da destinare ad un progetto per i rifugiati, scelto dal vincitore del premio.
“La dottoressa Tonelli vive una vita modesta, mangiando lo stesso cibo che offre ai suoi pazienti” affermava l’Alto Commissario Ruud Lubbers nell’annunciare, lo scorso aprile, la nomina della dottoressa Tonelli quale vincitrice del premio. “Durante gli ultimi tre decenni, e in particolare in periodi critici e di rapidi mutamenti come quello attuale, la sua tranquilla devozione nell’aiutare chi è in difficoltà rappresenta la prova tangibile che gli individui possono ancora fare un’enorme differenza.”(L.M.) (Agenzia Fides 26/6/2003 righe 38 parole 439)


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