AFRICA/EGITTO - Nella Chiesa copta ortodossa si discute sull'impedimento a ricevere l'eucaristia per le donne durante il ciclo mestruale

giovedì, 1 dicembre 2016 donne   chiese orientali  

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Il Cairo (Agenzia Fides) - La Segreteria del Santo Sinodo della Chiesa copta ortodossa, con un comunicato diffuso martedì 30 novembre, ha chiarito che le controversie affiorate intorno alla possibilità o meno di accostarsi all'eucaristia per le donne durante i giorni del ciclo mestruale non modificano la prassi seguita stabilmente in ambito copto ortodosso nel corso dei secoli. Nel comunicato, pervenuto all'Agenzia Fides, si specifica che eventuali pareri espressi anche da ecclesiastici su tale prassi attraverso libri e articoli esprimono solo gli orientamenti personali dell’autore, vanno considerati come contributi all'approfondimento e alla discussione e non possono essere presentati come espressione ufficiale del pensiero della Chesa e del Santo Sinodo.
Le controversie sono iniziate dopo che Anba Pfnotios, Vescovo copto ortodosso di Samalut, ha pubblicato un libro intitolato “Donne nel cristianesimo” in cui sostiene che le donne possono accostarsi all'eucaristia anche durante i giorni del loro ciclo mestruale. Il libro è diventato bersaglio di violenti attacchi e denunce da parte dei settori più rigidi della compagine ecclesiale copta ortodossa.
Molti Padri della Chiesa del IV-V secolo, sia occidentali che orientali, esprimevano generalmenta la convinzione che i fedeli dovessero partecipare frequentemente, per quanto era loro possibile, alla celebrazione del mistero eucaristico. Ma già a partire da quei secoli la pratica della comunione giornaliera o frequente aveva cominciato a indebolirsi, anche per le disposizioni – codificate soprattutto in ambienti monastici – poste per poterla ricevere, nel timore di accostarsi all'eucaristia senza esserne degni. Tra le disposizioni esteriori, ricalcate sulle prescrizioni relative all'impurità rituale di matrice ebraica, anche il ciclo mestruale fin da allora era da alcuni indicato come un impedimento a ricevere la comunione. Consuetudine ancora seguita nella prassi delle comunità copte ortodosse e di altre Chiese orientali. (GV) (Agenzia Fides 1/12/2016).


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