ASIA/PAKISTAN - A rilento il processo per l'omicidio di Shahbaz Bhatti

mercoledì, 30 novembre 2016 terrorismo   violenza   gruppi armati   blasfemia   diritti umani   minoranze religiose  

p.a.

L'ufficio di Shahbaz Bhatti a Kushpur

Islamabad (Agenzia Fides) - La Corte militare anti-terrorismo di Islamabad ha emesso un mandato di comparizione coatta per sette testimoni che non si sono presentati alla sbarra nel processo per l'omicidio del ministro cattolico Shahbaz Bhatti, ucciso il 4 marzo 2011 a Islamabad. I testimoni dovranno presentarsi davanti al giudice nella prossima udienza fissata il 7 dicembre. “Sono passati oltre cinque anni e la giustizia pakistana procede a rilento: gli assassini del ministro cattolico non sono stati assicurati alla giustizia” nota una fonte di Fides. Noto difensore dei diritti umani in Pakistan, Bhatti fu brutalmente assassinato a Islamabad, colpito da otto proiettili, mentre si trovava sulla sua auto, nei pressi della sua abitazione. A rivendicare l'omicidio fu il gruppo terroristico Tehrik-e-Taliban Pakistan che lasciò sul luogo del delitto un volantino che lo definiva “un infedele cristiano”.
“Dopo l'uccisione di Bhatti – notano le fonti di Fides a Islamabad – la leadership politica in Pakistan non sta facendo sufficienti passi per chiedere alle autorità di polizia e alla magistratura di assicurare i suoi assassini alla giustizia”. I cristiani in Pakistan temono l’impunità per i killer. Nel 2014 un altro tribunale – prima che il caso fosse trasferito, nel 2015 davanti a una corte militare – aveva liberato su cauzione Umer Abdullah, il principale imputato nel caso di omicidio dell'ex ministro federale. Abdullah, reo confesso per l'omicidio Bhatti, è accusato anche di aver ucciso nel 2013 il procuratore Chaudary Zulfiqar, che era pubblico ministero nel caso di un altro omicidio celebre, quello della leader Benazir Bhutto. Colpito alle spalle dalla guardia del corpo del magistrato, Abdullah è ora paralitico ed è stato rilasciato su cauzione per motivi medici.
Tra gli altri sospettati, arrestati per l’omicidio Bhatti, Zia-ul-Rehman è stato assolto a maggio 2012 per mancanza di prove. Ad agosto 2013 Hammad Adil e Muhammad Tanveer, altri due militanti del gruppo “Tehreek-e-Taliban”, sono stati arrestati dalla polizia per il tentato attacco contro una moschea sciita e, nel corso dell'indagine, Adil ha confessato di aver organizzato e compiuto l'omicidio di Shahbaz Bhatti, con l' aiuto di Muhammad Tanveer e Umer Abdullah. Secondo quanto dichiarato agli inquirenti, Adil avrebbe sorvegliato l'abitazione del ministro e predisposto il piano, mentre Tanveer avrebbe procurato i fucili AK-47 e altre armi usate nell'agguato, in cui sono stati sparati, in tutto, 25 colpi sull'auto di Bhatti. (PA) (Agenzia Fides 30/11/2016)


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