AFRICA/GUINEA - La migrazione clandestina è un male, sì a quella legale ma la chiave è lo sviluppo dell’Africa

giovedì, 6 ottobre 2016 migranti   società civile  

Conakry (Agenzia Fides) - L’Africa si interroga sulla tragedia della migrazione clandestina che vede tanti giovani del continente perdere la vita spesso nel miraggio di ottenere una vita migliore in Europa. A Conakry, capitale della Repubblica di Guinea, alcune ONG locali hanno organizzato il convegno “Gioventù e migrazione clandestina in Africa, tendenze, conseguenze e focus speciale sul caso guineano”, di cui è pervenuta notizia a Fides.
“Il problema della migrazione clandestina deve essere preso seriamente in considerazione da ciascuno. Occorre che i giovani sappiano che questa pratica non è buona. Bisogna anche far sì che le nostre autorità si interessino al lavoro dei giovani” ha detto Amadou Tidaine Bah de Timacom, uno degli organizzatori del convegno, che si è tenuto il 1° ottobre.
“Vivo in un quartiere dove quasi tutti i miei amici hanno tentato questa esperienza per raggiungere l’Europa” ha aggiunto. “Diversi di loro hanno perso la vita. Affinché i giovani sappiano che questa pratica è ingiustamente nefasta, abbiamo deciso di creare questa iniziativa per far sì che le autorità ci dicano cosa intendono fare. Perché ci sono delle soluzioni possibili qui in Guinea affinché la nostra gioventù possa vivere felice nel proprio Paese”.
I relatori, tra i quali figurava l’ex Ministro dei guineani all’estero, Lucien Bendou Guilao, hanno sottolineato il carattere illegale della migrazione clandestina. Essa può avvenire solo in un quadro legale perché il migrante possa trarre un reale beneficio.
Dall’altro canto, ha rimarcato Lucien Bendou Guilao, i Paesi di provenienza dei migranti devono accrescere la ridistribuzione delle risorse per migliorare le condizioni di vita della popolazione. “È inconcepibile per un Paese povero come la Guinea, che le risorse nazionali siano concentrate nelle mani di pochi. Oggi la posta in gioco è quella di mettere a disposizione dei giovani i mezzi perché possano restare nel loro Paese e progredire nella loro vita”. (L.M.) (Agenzia Fides 6/10/2016)


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