AMERICA/STATI UNITI - Centinaia di pescatori stranieri “schiavi” sui pescherecci nelle Hawai

martedì, 4 ottobre 2016 schiavitù  

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Honolulu (Agenzia Fides) - Da una recente indagine pubblicata dalla Associated Press è emerso che centinaia di stranieri, privi di documenti e provenienti da Asia e Pacifico, sono impegnati sui pescherecci statunitensi nelle Hawaii privi della minima tutela lavorativa. Pescano tonni, pesce spada, ecc., per 70 centesimi di dollaro all’ora, e non possono accedere al suolo americano perchè non dispongono del visto richiesto. Lo studio ha rivelato che gli equipaggi di molte barche da pesca con bandiera americana e che operano in acque nordamericane vivono in condizioni subumane, non sono autorizzati a mettere piede a terra, gli viene requisito il passaporto che sono obbligati a dare ai comandanti delle barche per il servizio doganale.
Le giornate lavorative possono avere una durata di 20 ore, i pescatori vivono sulle barche privi di ogni misura igienica, obbligati ad usare secchi per le loro necessità fisiologiche, si ammalano di ulcere, dormono su tavole piene di insetti, spesso non hanno cibo sufficiente. Visto che non possono calpestare il suolo statunitense, se devono abbandonare la barca per andare su un’altra barca non possono essere trasferiti attraverso i canali abituali, devono tuffarsi e nuotare fino alla barca nella quale riprenderanno con un nuovo ‘contratto di lavoro’. Si tratta di un vero e proprio fenomeno di traffico umano che si serve di contratti di lavoro della durata di diversi anni accordati previamente da terze persone, intermediari che portano lavoratori da Indonesia, Vietnam, Filippine e Kiribati, per farli lavorare sui pescherecci con contratti di due o tre anni che si prorogano in diverse occasioni.
(AP) (4/10/2016 Agenzia Fides)


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