AMERICA/ARGENTINA - Mons. Lozano sul piano antidroga: "dialogare non è un segno di debolezza, ma di forza e di generosità”

martedì, 6 settembre 2016 dialogo   politica   vescovi  
Mons. Jorge Lozano

Mons. Jorge Lozano

San Juan (Agenzia Fides) – Sua Ecc. Mons. Jorge Lozano, già Vescovo della diocesi di Gualeguaychú, è stato al centro dell’attenzione dei media in questa settimana per due motivi diversi: il Papa lo ha nominato Arcivescovo coadiutore con diritto di successione di San Juan de Cuyo, e il Presidente Mauricio Macri, ha detto pubblicamente che all'origine del piano anti-narco lanciato la settimana scorsa e proposto tre anni fa, c’è stato un impegno multipartitico per combattere il flagello della droga, al quale era stato chiamato a dare il suo contributo anche Mons. Lozano come responsabile della Pastorale Sociale.
Per la circostanza Mons. Lozano, in una breve intervista ad un giornale nazionale pervenuta a Fides, segnala che il governo precedente, nella persona di diversi suoi funzionari, ha minimizzato il grave problema e l'apertura al dialogo da parte delle autorità attuali deve significare un impegno serio in questo lavoro.
Sul tema del dialogo Mons. Lozano ha affermato che "Dialogare non è un segno di debolezza, ma di forza e di generosità. Si apre al dialogo chi è sicuro della propria identità, e a sua volta è convinto dalla necessità degli altri per arricchire le prospettive. Dobbiamo anche dire che il dialogo non significa governare insieme. Deve rimanere chiaro il ruolo e la responsabilità di ciascuno".
Riguardo al piano anti-droga denominato "Argentina sin narcotráfico", Mons. Lozano ha rilevato che "tali orientamenti, concordati il 19 dicembre 2013, sono stati molto importanti e sono stati il risultato di un lavoro che ha visto la partecipazione di molti. C'è stata una prima bozza e alla quale si sono aggiunti contributi, correzioni, impegni. Credo che più che di un riconoscimento alla Pastorale Sociale, lo sia anche per i partiti politici che hanno partecipato". Quindi ha concluso sottolineando che "il piano richiede tempo per una soluzione definitiva".
(CE) (Agenzia Fides, 06/09/2016)


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