Aperto il Sinodo per l’Oceania: uno scambio di doni con la Chiesa universale

giovedì, 14 aprile 2005

Città del Vaticano (Fides) - Il suono magico e cupo delle conchiglie sotto le volte di San Pietro ha dato il via, domenica 22 novembre 1998, all’Assemblea speciale del Sinodo dei Vescovi per l’Oceania. Come per i precedenti Sinodi continentali, la liturgia di apertura presieduta dal Papa Giovanni Paolo II è stata segnata da gesti e canti religiosi, patrimonio culturale ed espressione di fede di quei popoli. Oltre al suono delle conchiglie, che indica un annuncio o un proclama importante, l’Evangeliario è stato portato sopra un trono decorato in stile samoano, accompagnato da quattro capi tulufale a torso nudo come guardie d’onore e preceduto da una candela accesa, simbolo del Cristo risorto. Danzatori in abiti regali hanno introdotto la processione offertoriale durante la quale sono stati portati anche una canoa (simbolo della Chiesa), il Kava-Tanoa (calice d’unità, di fraternità e di amicizia), una corona di fiori freschi che è stata messa al collo del Santo Padre e di alcuni concelebranti. Prima della comunione l’altare è stato adornato con ghirlande di fiori profumati. Le letture e le intenzioni sono state lette in diverse lingue (inglese e francese oltre alle lingue locali: maréenne, tongoan, pidgin, maori, samoan) mentre i canti sono stati eseguiti in samoan, fijian, wallisian e kiribatian.
Nella solennità di Cristo Re dell’universo, fu così inaugurato l’ultimo dei Sinodi continentali, dedicato all’Oceania, le cui Chiese sono “così lontane nello spazio ma così vicine nella comunione della stessa fede nell’unico popolo di Dio” come disse il Papa prima dell’aspersione. Porgendo il benvenuto ai Sinodali, Giovanni Paolo II ha voluto anche inviare “un cordiale pensiero alle comunità cristiane e alle popolazioni dell’Oceania” ed ha sottolineato l’obiettivo del Sinodo: “Nei nostri giorni, mentre la Chiesa universale si accinge a varcare la soglia del terzo millennio dell’era cristiana, i pastori d’Oceania sono raccolti in comunione, uniti al Successore di Pietro, per cercare impulsi nuovi alla sollecitudine pastorale che li spinge ad annunciare il regno di Cristo nella diversità delle culture e delle tradizioni umane, sociali e religiose e nella mirabile molteplicità dei loro popoli.”
Il primo Sinodo sull’Oceania della storia della Chiesa ha presentato alcune speciali caratteristiche. Vi partecipano tutti i Vescovi dell’Oceania (82 tra cardinali, arcivescovi e vescovi, ordinari e ausiliari); si tratta di Chiese giovani, la cui evangelizzazione risale a non più di 2 secoli; le grandi distanze ostacolano i contatti e la collaborazione tra Vescovi, tanto che lo stesso Sinodo non avrebbe potuto essere preparato senza l’aiuto di Internet; è un continente multiculturale e multireligioso che sta subendo una forte influenza dell’Occidente e le cui condizioni socio-economiche sono estremamente diverse. Al Sinodo hanno partecipato in totale 154 persone, tra cui 4 delegati fraterni rappresentanti della chiesa anglicana, luterana evangelica, presbiteriana e metodista. (Agenzia Fides 14/4/2005)


Condividi: