ASIA/TERRA SANTA - L'edicola del Santo Sepolcro rimane accessibile ai pellegrini, nonostante i lavori di restauro

venerdì, 15 luglio 2016 pellegrinaggi   luoghi santi  

terrasanta.net

Gerusalemme (Agenzia Fides) - I lavori di restauro, ormai iniziati da alcune settimane, hanno completamente avvolto con impalcature e teloni l'Edicola del Santo Sepolcro, ma il luogo dove, secondo la tradizione, fu deposto il corpo di Cristo dopo la crocifisisone, rimarrà omunque accessibile ai pellegrini durante l'opera di recupero e consolidamento della struttura. Lo riferiscono le fonti ufficiali del Patriarcato latino di Gerusalemme, in una nota sull'aggiornamento dei lavori firmata da Thomas Charrière. Un'imbracatura in ferro permette l'accesso in sicurezza alla tomba, mentre la facciata dell'edicola è stata spogliata e tutt'intorno alla struttura si svolgono giorno e notte i lavori di restauro.
La Custodia francescana di Terrasanta, attraverso i suoi canali ufficiali, fornisce periodicamente gli aggiornamenti sull'avanzamento dei lavori. “I lavori più importanti” si legge nel website terrasanta.net “si concentrano, al momento, sulla facciata nord. L’architettura barocco-ottomana aveva disegnato qui i contorni di tre finestre cieche. Ora non si vedono più perché la muratura è stata completamente spogliata dai rivestimenti marmorei. Analizzando le foto appena scattate si ha la sensazione che il muro ormai nudo sia stato costruito in almeno due epoche diverse, a giudicare dalla differenza tra le pietre impiegate e la trama che le unisce”.
La maggior parte degli interventi più rumorosi si svolge nottetempo, con l’impiego di trapani e martelli. Tutti i frammenti dei rivestimenti marmorei smontati vengono trasferiti nella galleria dei francescani, sotto la cupola, grazie a un montacarichi installato non lontano dagli archi della Vergine. Nel laboratorio a ridosso del tetto della basilica ogni elemento viene inventariato, prima di misurarlo e ripulirlo. Il progetto di riqualificazine, con un costo di 3,3 milioni di dollari, viene sostenuto dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa greco-ortodossa e dalla Chiesa armena apostolica. Nel mese di aprile, il Re di Giordania Abdallah II ha fatto pervenire sottoforma di “beneficienza reale” (Makruma) una consistente donazione personale a favore del progetto. (GV) (Agenzia Fides 15/7/2016).


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