EUROPA/SPAGNA - Progetti umanitari a favore di profughi e sfollati di Libano, Thailandia ed Egitto

venerdì, 17 giugno 2016 sfollati  

Manos Unidas

Madrid (Agenzia Fides) – In tutto il mondo, ad oggi, risultano 59 milioni e mezzo di persone che sono state costrette a lasciare i loro Paesi di origine soprattutto a causa di guerre e conflitti interni. Si tratta di 19 milioni e mezzo di rifugiati, 38 milioni e 200mila sfollati interni e 1 milione e 800 mila richiedenti asilo per cause diverse. In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, che si celebra il 20 giugno, l’ong cattolica spagnola Manos Unidas si è impegnata in diversi progetti umanitari a favore degli sfollati di Libano, Thailandia ed Egitto.
In Libano, a Tripoli, insieme a Caritas Libano, ha avviato un progetto estivo di “Promozione e tutela infantile”, che avrà una durata di due anni, nel quartiere di Maarat e del quale beneficeranno 90 bambini e bambine insieme alle rispettive famiglie (210 persone in totale). Di queste, il 50% sono rifugiati siriani, il 40% libanesi esclusi socialmente, e il resto rifugiati iracheni, egiziani o eritrei. A tutti sarà offerto supporto scolastico, assistenza legale, sanitaria e psicosociale.
In Thailandia, dove si registra il più alto numero di rifugiati non registrati dell’Asia, circa 3 milioni, Manos Unidas realizzerà, a partire da agosto, un progetto di “Empowerment dei lavoratori birmani e delle loro famiglie” del quale beneficeranno direttamente 8.325 persone. Il progetto si svolgerà nell’area metropolitana del Gran Bangkok e nella zona frontiera di Kanchanaburi, dove si calcola ci siano oltre 350 mila immigranti soggetti ad arresti o espulsione.
In Egitto, infine, che vive una situazione di crisi economica, politica e sociale, ed è uno dei Paesi che accoglie il maggior numero di rifugiati dall’Eritrea, Manos Unidas sta portando a termine un progetto di sostegno educativo per bambini e adulti rifugiati eritrei. A Il Cairo, nel quartiere di Zamalek, l’ong ha assistito direttamente 300 giovani e 100 bambini e beneficiato indirettamente circa 2 mila persone. Il progetto è stato realizzato con l’Istituto Missionario Comboniano, che lavora da 30 anni con la comunità eritrea, e dispone di strutture in grado di offrire accoglienza e tutto il supporto necessario per integrarsi nella società egiziana.


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