AMERICA/CILE - Mons. Infanti: “Ieri era Aysen, oggi Chiloé, domani ci saranno altre crisi”

venerdì, 13 maggio 2016 ambiente   politica   vescovi   catastrofi naturali  
Sua Ecc. Mons. Luigi Infanti della Mora O.S.M.

Sua Ecc. Mons. Luigi Infanti della Mora O.S.M.

Aysén (Agenzia Fides) – "La crisi nella Regione di Los Lagos presenta un progetto di paese sempre più in discussione, perché lo sviluppo da questo sistema sociale, essenzialmente neoliberista, invece di produrre crescita sta causando gravi danni alla casa comune in cui viviamo" afferma il Vicario Apostolico di Aysen, Sua Ecc. Mons. Luigi Infanti della Mora O.S.M., in una dichiarazione dal titolo "Chiloé: il mare è stato ucciso", che si riferisce alla crisi socio-ambientale che sta vivendo la zona (vedi Fides 10 e 11/05/2016).
Nel documento, pervenuto a Fides, il Vescovo afferma: "Ancora una volta una esplosione sociale nel sud del Cile: ieri Magallanes e Aysen, oggi Chiloé e la Regione di Los Lagos. Questi fatti non sono un caso, hanno causa e responsabili, sono gli effetti di un modello di sviluppo e industrializzazione pianificata per sfruttare le risorse naturali del sud e in tutto il Cile. La terra, l'acqua, il mare sono stati privatizzati, perché prima si sono privatizzate le coscienze e l'organizzazione sociale, e oggi continuiamo a subire le conseguenze".
Il Vescovo denuncia “uno sfruttamento esagerato delle risorse” che vengono consegnate “alle grandi multinazionali che cercano solo il proprio beneficio, lasciando morta una regione". "Quella di Chiloé non è solo una crisi ambientale, ma una crisi morale. Se un tipo di lavoro rovina l'ambiente in cui viviamo, la casa comune in cui viviamo, si danneggia la nostra vita, la nostra cultura, la nostra tradizione, che sono la grande ricchezza che abbiamo, e ferisce gravemente la dignità delle persone, della popolazione. Questo è la morte. Depredare il nostro ambiente è ferirci gravemente noi stessi" ha concluso.
Ieri ci sono state manifestazioni a favore di Chiloé a Valparaiso, organizzata dagli studenti universitari, e a Puerto Mont, dove circa 3 mila persone hanno protestato. Il governo non ha accolto la richiesta di nominare un delegato presidenziale per la vicenda e ha confermato il ministro dell’economia Cespedes come unico intermediario del governo. La stampa scientifica internazionale segnala il fenomeno della “Marea Rossa” come la riproduzione di alghe nocive più grande nella storia del Sud America e la seconda più grave nel mondo.
(CE) (Agenzia Fides, 13/05/2016)


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