AFRICA/BURUNDI - Scetticismo da parte dell’opposizione sul possibile invio di poliziotti Onu in Burundi

venerdì, 8 aprile 2016 gruppi paramilitari   onu  

Bujumbura (Agenzia Fides) - “La decisione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu di inviare un contingente internazionale di poliziotti è stata accolta con forte scetticismo dall’opposizione e della società civile. A loro avviso, questa non servirà a niente se da parte del potere non c’è la volontà di attuare un vero dialogo inclusivo, con tutte le forze dell’opposizione e della società civile, per risolvere la crisi nata dal terzo mandato ottenuto dal Presidente Pierre Nkurunziza in violazione della Costituzione e degli accordi di pace di Arusha” dicono all’Agenzia Fides fonti locali dal Burundi.
Il 1° aprile il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato all'unanimità una risoluzione che pone le basi per lo schieramento di polizia Onu in Burundi. La risoluzione chiede che il Segretario generale Ban Ki-moon si consulti col governo del Burundi e si coordini con l'Unione Africana al fine di presentare, entro 15 giorni, opzioni per il dispiegamento di agenti dell’Onu per aumentare il monitoraggio della situazione della sicurezza, promuovere il rispetto dei diritti umani e far avanzare lo Stato di diritto.
Uno Stato di diritto che appare severamente compromesso al punto che, come riferiscono le fonti di Fides, “la Chiesa stessa è minacciata. Non passa giorno che non vengano lanciate accuse tramite la radio e la televisione sulle presunte ‘ingerenze della Chiesa’ nella politica nazionale”.
Inoltre - proseguono le nostre fonti - le violenze continuano. Il 6 aprile tre persone sono state uccise in provincia. Diversi giovani, sospettati di simpatizzare per l’opposizione, vengono arrestati o semplicemente ‘fatti sparire’ dalle forze di sicurezza. A volte i loro corpi vengono fatti ritrovare per le strade”.
“Dall’altra parte i ribelli compiono atti di terrorismo lanciando granate contro i civili. È una situazione senza speranza, perché non si vede la via di uscita dalla crisi. Chi può fugge dal Burundi. Sono oltre 250.000 i burundesi riparati all’estero e il flusso dei rifugiati burundesi non si arresta. La maggior parte sono diretti in Tanzania e poi in Rwanda, Uganda, Repubblica Democratica del Congo, Zambia, Sudafrica e Angola. Chi ha i mezzi economici ripara in Europa” concludono le nostre fonti. (L.M.) (Agenzia Fides 8/4/2016)


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