AFRICA/SUD SUDAN - Istruzione e generi alimentari, non bombe, per i rifugiati sudanesi

mercoledì, 10 febbraio 2016 istruzione  

European Commission DG ECHO

Yida (Agenzia Fides) - Circa il 60% dei rifugiati sudanesi sono minori, alla ricerca di una opportunità per completare la scuola in Sud Sudan. Una delle prime tappe per le persone in fuga dal conflitto nella regione sudanese del Kordofan meridionale è la città di Yida, 20 chilometri oltre il confine. La città accoglie più di 70 mila profughi sudanesi che hanno costruito le loro case e attività, e che si sono inseriti all’interno della comunità locale. Ma ora, nel tentativo di decongestionare la città e fornire servizi migliori, il governo, insieme ai partner umanitari, stanno cercando di convincerli a trasferirsi in un campo ufficiale a Ajuong Thok, più a sud, nello Stato di Unity, aperto nel 2013. Attualmente il campo ospita 31 mila persone e si prevede che, con la fine della stagione delle piogge che faciliterà l’attraversamento del confine, si estenderà ulteriormente.
Il governo ha invitato la popolazione a spostarsi per un paio di anni, tuttavia i rifugiati non intendono muoversi perché la vita a Yida è più economica. L’unico aspetto negativo è che qui le organizzazioni umanitarie forniscono solo cibo di emergenza e non l’intera gamma dei servizi disponibili a Ajuong Thok. Yida è un importante centro economico sia per i locali che per i rifugiati. Ci sono mercati, aziende agricole, servizi di trasporto e scuole di base. I combattenti ribelli dei gruppi JEM e SPLM-N sono una presenza costante nella cittadina, e alcuni di loro hanno anche parenti tra i rifugiati. Ajuong Thonk ha le sue attrattive, strade, un centro di assistenza sanitaria di base, tre scuole elementari, una scuola secondaria e un laboratorio informatico.
Qui, circa 11 mila studenti ricevono istruzione primaria e secondaria, sostenuti da organizzazioni non governative, l’UNHCR e il governo del Sud Sudan. Tuttavia, più della metà dei bambini sud sudanesi non vanno a scuola prevalentemente come conseguenza della guerra civile scoppiata nel 2013. Durante il conflitto le scuole sono state distrutte o trasformate in baracche, e i bambini continuano ad essere arruolati tra le forze governative e quelle ribelli. Nonostante il sud Sudan continui ad essere uno dei Paesi più poveri del mondo, offre riparo a 263 mila profughi prevalentemente dal Sudan. dalla Repubblica Centrafricana, dalla Repubblica Democratica del Congo e dall’Etiopia. Si prevede che quest’anno arriveranno a 300 mila. A causa del conflitto circa il 25% della popolazione ha urgente bisogno di aiuti alimentari. (AP) (10/2/2016 Agenzia Fides)


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