ASIA/TERRA SANTA - Fermati due sospetti per gli atti di vandalismo settario contro la chiesa della Dormizione

giovedì, 21 gennaio 2016 settarismi  

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Gerusalemme (Agenzia Fides) - Due giorni dopo la scoperta di scritte anti-cristiane sulle mura dell’Abbazia della Dormizione sul Monte Sion (vedi Fides 18/1/2016), la polizia israeliana ha comunicato di aver fermato due sospetti. I fermati – riferiscono le fonti ufficiali del Patriarcato latino di Gerusalemme - sono due ebrei minorenni di 15 e 16 anni che, interrogati ieri mattina, rimarranno probabilmente in stato di detenzione, al momento provvisoria.
Nella stessa giornata in cui Papa Francesco ha reso omaggio alla comunità ebraica di Roma, visitando il Tempio maggiore, sulle mura e le porte dell’Abbazia della Dormizione sul Monte Sion erano apparse le scritte “Morte ai cristiani pagani, nemici di Israele”, “Il suo nome (Gesù) e la sua memoria vanno cancellati” e “Cristiani all’inferno”.
Già la sera di domenica 17 gennaio, in margine a una riunione del gabinetto di governo, lo stesso Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva condannato pubblicamente l'atto vandalico, ribadendo che “Israele è un Paese in cui i cristiani e le altre religioni godono della libertà di culto”. Mentre il Vescovo William Shomali, Vicario patriarcale per Gerusalemme e i Territori palestinesi del Patriarcato latino di Gerusalemme, ha fatto notare che l’età dei sospetti, rispettivamente di 15 e 16 anni, dimostra ancora una volta quanto sia importante una revisione dell’istruzione dei giovani, che invece spesso vengono “indottrinati all’intolleranza”.
Nel mese di maggio 2014, e poi ancora nel febbraio 2015, l’abbazia era stata oggetto di attacchi incendiari. La azioni vandaliche contro la chiesa della Dormizione si iscrivono nella serie di atti intimidatori compiuti a danno di monasteri cristiani a partire dal febbraio 2012. Da allora, in più occasioni, siglandosi con la formula “il prezzo da pagare” (price to tag), gruppi oltranzisti vicini al movimento dei coloni hanno portato attacchi ai danni di luoghi di culto - chiese e moschee – frequentati dalla popolazione araba. (GV) (Agenzia Fides 21/1/2016).


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