AMERICA/MESSICO - “Non possiamo essere insensibili alle sofferenze delle famiglie”: Mons. Arizmendi dinanzi alle proteste popolari

giovedì, 14 gennaio 2016 indigeni   violenza   vescovi  
Rituale indigena Oxchuc

Rituale indigena Oxchuc

San Cristóbal de las Casas (Agenzia Fides) – Il Vescovo della diocesi di San Cristóbal de las Casas, Sua Ecc. Mons. Felipe Arizmendi Esquivel, ha accettato di mediare nel conflitto scoppiato nel comune messicano di Altos de Chiapas, che in questi ultimi giorni è stato teatro di violenze dinanzi alle quali il Vescovo ha affermato: "la diocesi non può essere insensibile alle sofferenze delle famiglie".
La richiesta è partita dalla Commissione permanente del Popolo di Oxchuc, che protesta contro il sindaco María Gloria Sánchez Gómez per diverse azioni irregolari avvenute durante le elezioni dell’ottobre scorso, quando è stata eletta, e anche perché quando il governo ha invitato al dialogo, i 38 rappresentanti della Commissione che erano andati all'incontro, sono stati arrestati con false accuse.
Venerdì 8 gennaio più di 2.000 abitanti di Oxchuc si sono scontrati con la polizia nelle manifestazioni di protesta che hanno lasciato 80 poliziotti feriti, un gran numero di feriti anche da parte della popolazione, 30 persone fermate dalla polizia, 18 case incendiate o distrutte e 8 automobili date alle fiamme. Gli scontri si sono prolungati con il blocco della strada che va da San Cristóbal de las Casas a Ocosingo y Palenque. Anche questo gruppo di manifestanti chiede le dimissioni del sindaco per il bene del comune.
Mons. Arizmendi è stato molto chiaro: "Alcuni dicono che il governo dovrebbe affrontare questi problemi e non dire solo che è impegnato nella preparazione della visita di Papa Francesco, in programma per il 15 febbraio. E hanno ragione". Poi ha aggiunto: "la giustizia e la pace sociale sono le priorità, eppure non si rendono conto che proprio il Papa dice che non possiamo stare con le braccia incrociate dinanzi ai problemi della comunità".
(CE) (Agenzia Fides, 14/01/2016)


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