AFRICA/BURUNDI - “La crisi in Burundi rischia d’estendersi all’intera regione dei Grandi Laghi”: appello all’UE

venerdì, 18 dicembre 2015 aree di crisi   esecuzioni extragiudiziali  


Bujumbura (Agenzia Fides)- Sono più di 200 le vittime degli “omicidi mirati” commessi dalle forze di sicurezza burundesi nella notte tra l’11 e il 12 dicembre, la maggior parte delle quali originarie dei quartieri di Bujumbura dove più forte è stata la contestazione al terzo mandato del Presidente Pierre Nkurunziza.
Lo rende noto un comunicato, inviato all’Agenzia Fides, dell’EURAC (Rete Europea per l’Africa Centrale). Le esecuzioni extragiudiziarie sono seguite all’assalto dell’11 dicembre contro tre campi militari alla periferia della capitale burundese (vedi Fides 14/12/2015).
“Malgrado la gravità dei fatti dell’11 e del 12 dicembre, le autorità burundesi affermano che la situazione della sicurezza resta globalmente buona sull’insieme del territorio del Burundi” afferma il comunicato, che denuncia invece “la strategia del potere che tende ad etnicizzare un conflitto le cui cause sono prima di tutto politiche”. L’EURAC teme inoltre che la crisi burundese possa estendersi sul piano regionale “soprattutto per il gran numero di burundesi rifugiati nei Paesi vicini, che secondo alcune stime, sono circa 220.000”. “A questo proposito - sottolinea ancora il comunicato - il reclutamento da parte di gruppi armati non governativi in Rwanda dei rifugiati burundesi del campo di Mahama, potrebbe avere conseguenze nefaste per la stabilità dell’intera regione dei Grandi Laghi”.
L’EURAC fa appello all’Unione Europea perchè appoggi l’invio di una missione ONU di mantenimento della pace in Burundi, con il mandato di proteggere la popolazione civile; di chiedere alla Corte Penale Internazione di avviare un’inchiesta con proceduta d’urgenza sui crimini commessi in Burundi; di appoggiare gli sforzi della Comunità dell’Africa dell’Est e dell’Unione Africana per restaurare il dialogo tra le parti burundesi; mantenere la sospensione degli aiuti finanziari al governo del Burundi fintanto le autorità di Bujumbura non ritornino al dialogo politico sincero e inclusivo; di chiedere all’ONU la sospensione della partecipazione di militati burundesi alla Missione di mantenimento della pace in Somalia (AMISOM) e a quella nelle Repubblica Centrafricana (MISCA). (L.M.) (Agenzia Fides 18/12/2015)


Condividi: