AMERICA/COLOMBIA - Processo di pace: non si deve affrettare la firma senza verificare la legalità internazionale

martedì, 24 novembre 2015 politica   vescovi   chiese locali   gruppi armati  
Mons. Luis Augusto Castro Quiroga

Mons. Luis Augusto Castro Quiroga

Bogotà (Agenzia Fides) – I Vescovi della Colombia hanno messo in guardia il Presidente colombiano Juan Manuel Santos ed i negoziatori dei colloqui di pace in corso a L'Avana sul fatto che, benché "non vogliano perdere tempo a Cuba", è più importante firmare "bene" la pace, piuttosto che firmare in fretta. La nota pervenuta a Fides informa che il pronunciamento della Chiesa è venuto dopo aver appreso della proposta fatta dal Presidente Santos ai negoziatori, di entrare in una sorta di “conclave” per accelerare la conclusione degli accordi.
"Il Presidente Santos è sollecitato a fare in fretta, ma io direi che è molto più importante usare il tempo necessario per fare bene" ha detto il Presidente della Conferenza Episcopale della Colombia, Sua Ecc. Mons. Luis Augusto Castro Quiroga.
In pochi giorni la Chiesa colombiana è intervenuta due volte insistendo sulla legalità nazionale ed internazionale degli accordi conclusivi del processo di pace, in modo tale da garantire la giustizia e il rispetto delle istituzioni dinanzi ad ogni legge colombiana e internazionale, per prevenire l’impunità e il fallimento del processo stesso (vedi Fides 21/11/2015).
La data del 23 marzo 2016 era stata già ipotizzata dai capi delegazione all’Avana in un primo tentativo di fissare una data conclusiva del processo di pace (vedi Fides 30/09/2015), ma secondo informazioni pervenute a Fides, ancora permangono diversi punti da chiarire e specificare.
(CE) (Agenzia Fides, 24/11/2015)


Condividi: