ASIA/INDIA - Estremisti indù chiedono una legge anti-conversione in Jharkhand

mercoledì, 14 ottobre 2015 libertà religiosa   minoranze religiose   conversione  

Ranchi (Agenzia Fides) - Gruppi estremisti indù hanno iniziato la campagna per promuovere l’adozione di una nuova “legge anti-conversione” nello stato indiano di Jharkhand, in India centrosettentrionale. Come appreso da Fides, dopo la notizia della conversione al cristianesimo di 300 tribali nel distretto di Gumla, in Jharkhand, il gruppo estremista indù “Vishwa Hindu Parishad” (VHP) ha avviato la mobilitazione per un provvedimento sul modello di quelli esistenti in altri stati indiani, come Chhattisgarh, Madhya Pradesh e altri. “Urge approvare una legge anti-conversione in Jharkhand, dove i missionari cristiani stanno silenziosamente portando avanti le conversioni dei tribali” ha detto il leader del Vhp, Pramod Mishra. Il Vhp ha reso noto che continuerà ad organizzare i “Ghar Wapsi”, quelle celebrazioni pubbliche di “riconversione”, in cui i tribali ritornano alla loro fede originaria.
I gruppi radicali induisti hanno chiesto una legge che proibisce le conversioni anche a livello federale, ma nei mesi scorsi il Ministro federale per lo sviluppo urbano, M. Venkaiah Naidu ha specificato che “il governo federale non ha alcun intento di presentare una legge anti-conversione”, come quelle in vigore in alcuni stati. Secondo la Chiesa cattolica indiana, questi decreti, che dicono di voler difendere la libertà religiosa, invece la limitano e penalizzano la libertà di coscienza. Essi, si aggiunge, sono contrari alla Costituzione, che garantisce la libertà per ogni cittadino di praticare, professare e diffondere la propria religione”. (PA) (Agenzia Fides 14/10/2015)


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