AMERICA/HONDURAS - Comunità honduregna dice addio alle candele e all’energia elettrica “sporca”

martedì, 6 ottobre 2015

Ferruccio Zanone

Plan Grande (Agenzia Fides) - Una piccola comunità di pescatori sulla costa atlantica dell’Honduras è diventata leader nella gestione delle energie rinnovabili, sviluppando propri protocolli di consumo e tutela della foresta, lasciando da parte candele ed energia “sporca” e costosa. Si tratta dei circa 500 abitanti di Plan Grande, un villaggio nel comune di Santa Fe, nel dipartimento settentrionale di Colón, raggiungibile solo via mare. Prima si devono però percorrere circa 400 chilometri di auto da Tegucigalpa attraverso sentieri impervi fino alla comunità di Rio Coco. Il giorno dopo si prende una barca che in 20 minuti conduce al villaggio.
La pesca e l’agricoltura sono le uniche fonti di lavoro degli abitanti, da qui l’importanza dell’elettricità. Prima, non potendo tenere al fresco il pescato, erano costretti a venderlo subito e a basso costo. Solo nel 2004 sono riusciti ad avere l’energia elettrica per la prima volta. Si trattava di energia termica disponibile solo tre ore alla settimana per abitazione con costi proibitivi. Grazie ai nuovi protocolli e al razionamento degli orari e dei costi, adesso possono usare ventilatori, frigoriferi, guardare la televisione.
Il cambio della fonte di energia ha portato grandi vantaggi riducendo i costi oltre la metà rispetto a prima e aumentandone l’uso. La mini centrale idroelettrica di Plan Grande si trova a 2,5 chilometri dal centro del villaggio e si raggiunge attraverso mulattiere che si attraversano a piedi, in mezzo a un bosco di 300 ettari che circonda il fiume Matias, dal quale si rifornisce. L’impianto genera 16,5 chilowattora di energia elettrica. Gli abitanti di Plan Grande hanno messo a punto anche un progetto di conservazione per la tutela delle fonti di acqua e hanno installato telecamere di sorveglianza per controllare se qualcuno va a tagliare gli alberi o per identificare il tipo di fauna. In Honduras ci sono quasi 9 milioni di persone, con una richiesta energetica stimata in circa 1,375 megawatt all’ora. L’energia proviene da quattro fonti: idraulica, termica, la principale, eolica e biomassa. Fino al 2010 la matrice energetica del Paese era 70% termica e 30% rinnovabile. Dal 2013 la tendenza ha iniziato a cambiare e attualmente l’energia termica rappresenta il 51% del totale, mentre il resto è rinnovabile. (AP) (6/10/2015 Agenzia Fides)


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