ASIA/TERRA SANTA - Il Principe Hassan di Giordania: serve una “protezione umana” per i cristiani del Medio Oriente

venerdì, 2 ottobre 2015 dialogo  

Al centro, Il Principe Hassan di GIordania durante la presentazione del libro

Acri (Agenzia Fides) - Il cristianesimo è iniziato in Medio Oriente, non è un “prodotto d'importazione occidentale”, e ha dato un contributo importante anche allo sviluppo della cultura araba e della civiltà arabo-islamica. Anche per questo la presenza dei cristiani in Medio Oriente deve essere salvaguardata attraverso strumenti e misure che garantiscano una “protezione umana” nei loro confronti. E stato questo il messaggio, chiaro e concreto, che il Principe Hassan di Giordania ha espresso nell'intervento da lui svolto ad Acri, in occasione della presentazione di un libro sulla vicenda storica dei cristiani arabi in Medio Oriente, scritto dall'Archimandrita George Agapios Abu Saada, sacerdote della Arcieparchia di Akka dei greco-melchiti.
Nel volume, presentato il 30 settembre presso l'Orthodox Club della città israeliana, vengono affrontate anche le emergenze che toccano da vicino i cristiani nell'attuale scenario mediorientale, stravolto da conflitti e derive settarie. ed i pericoli che devono affrontare oggi. Nel corso dell'evento, organizzato in collaborazione con il Royal Institute of Interfaith Studies (organismo di dialogo presieduto dallo stesso Principe Hassan), è intervenuto anche Abu Saada, parroco greco-melchita della Cattedrale di San Elia ad Haifa, il quale ha stigmatizzato il mondo musulmano per il suo generale silenzio davanti alle violenze e alle discriminazioni che colpiscono i cristiani in Medio Oriente. “Fino ad ora” ha sottolineato padre Abu Saada, secondo quanto riportato dal sito del Catholic Center for Studies and Media “nessuna autorità islamica ha emesso una sentenza religiosa [fatwa] che vieta l'uccisione di cristiani e dei non musulmani”. (GV) (Agenzia Fides 2/10/2015).


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