AFRICA/NIGERIA - INCURIA E IGNORANZA ALLA BASE DELLA TRAGEDIA DELL’OLEODOTTO NIGERIANO, DICE MONS. ONAIYEKAN

lunedì, 23 giugno 2003

Abuja (Agenzia Fides)- “Questa è l’ennesima tragedia provocata dalla trascuratezza di chi dovrebbe controllare uno dei più importanti impianti della Nigeria”. Così commenta all’Agenzia Fides mons. John Olorunfemi Onaiyekan Arcivescovo di Abuja e Presidente della Conferenza Episcopale Nigeriana, l’esplosione di un tratto di oleodotto avvenuta giovedì 19 giugno nei pressi del villaggio di Onicha Amiyi-Uhu, nel sud-est della Nigeria. Nell’incidente sono morte oltre 100 persone. “Sicuramente il numero delle vittime è più alto”dice mons. Onaiyekan, “perché le attività di soccorso non sono concluse e molti feriti purtroppo sono in condizioni molto gravi”.
Dal 1998 ad oggi questo è il nono disastro occorso ad un oleodotto in Nigeria, con centinaia di vittime. “L’incuria dei responsabili dell’industria petrolifera, l’ignoranza e la povertà di chi buca le condutture per rubare il carburante sono alla base di queste tragedie” afferma mons. Onaiyekan. “La rete degli oleodotti nigeriani passa per zone abitate, villaggi e campi coltivati. I tubi non sono interrati e sono facilmente raggiungibili dai ladri. Rubano un po’ tutti: i contadini che fanno un buco nella conduttura sul loro campo e prelevano il petrolio con i secchi, fino alle organizzazioni criminali che arrivano a riempire intere autocisterne. In quest’ultimo caso non è possibile che le autorità non se ne accorgano. Non è un mistero, purtroppo che anche il nostro Paese è colpito dalla piaga della corruzione”.
“La Chiesa fa un’opera di prevenzione” conclude mons. Onaiyekan “cercando di convincere la gente che non si può rischiare la vita per pochi soldi e che rubare è un atto contrario ai principi cristiani. Facciamo pressione inoltre sugli amministratori della cosa pubblica perché facciano rispettare le leggi e combattano la corruzione”. (L.M.) (Agenzia Fides 23/6/2003 righe 25 parole 287)


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