ASIA/SIRIA - Attentati jihadisti a Hassakè. L'Arcivescovo Hindo: “sono un segnale di debolezza e disperazione”

mercoledì, 24 giugno 2015

Hassakè (Agenzia Fides) – Nella serata di martedì 23 giugno la città di Hassakè – capoluogo dell'omonimo governatorato, nel nord-est della Siria – è stata colpita da una serie di attentati realizzati da militanti jihadisti dello Stato Islamico (IS), che hanno provocato morti e feriti. La successione di attacchi è iniziata con una deflagrazione presso una cisterna adiacente a un presidio delle milizie curde. Poi un camion pieno di esplosivo è stato fatto esplodere all'ingresso nord-orientale della città. Un altro attentato è avvenuto nei pressi di una fabbrica di acqua minerale. Ai tre attacchi compiuti con l'esplosivo si è aggiunto un blitz realizzato da un commando composto da tre jihadisti contro una caserma dell'esercito governativo, nel centro della città. Prima di essere eliminati, i tre del commando hanno ucciso due ufficiali e quattro soldati. La serie di attentati ha scandito le due ore serali in cui la popolazione esce dalle case per rifornirsi di cibo e bevande e rompere il digiuno del Ramadan.
“L'intenzione” riferisce all'Agenzia Fides l'Arcivescovo siro-cattolico Jacques Behnan Hindo “era evidentemente quella di fare più danni e diffondere più terrore possibile, colpendo sia i miliziani curdi, sia l'esercito governativo. D'altro canto - aggiunge Mons. Hindo, alla guida dell'eparchia siro-cattolica di Hassakè-Nisibi – queste azioni appaiono come dei gesti disperati di chi sta perdendo terreno. I jihadisti del Daesh (acronimo in arabo usato per indicare lo Stato Islamico, ndr) avevano provato ad entrare a Hassakè e sono stati respinti. Nelle ultime ore hanno perso molto terreno e molti uomini a causa dell'offensiva delle milizie curde, che hanno prevalso negli scontri vicino alla città di Ain Issa e adesso avanzano verso Raqqa, la roccaforte jihadista. Per questo le iniziative isolate di alcuni miliziani jihadisti a Hassakè sembrano più che altro un indizio di debolezza, da parte di chi agisce senza seguire una chiara visione strategica”. (GV) (Agenzia Fides 24/6/2015).


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