ASIA/INDONESIA - CERIMONIA DI RICONCILIAZIONE FRA CRISTIANI E MUSULMANI ALLE ISOLE MOLUCCHE, DOPO ANNI DI GUERRA CIVILE - IL VESCOVO DI AMBON, MONS. MANDAGI: “SI RIPRENDE A VIVERE E A GUARDARE IL FUTURO CON FIDUCIA”

venerdì, 20 giugno 2003

Ambon (Agenzia Fides) – “Oggi c’è un clima di fiducia e speranza. La gente mostra buona volontà nel dialogo e nel guardare l’altro con fratellanza. Sono perfino sorpreso della velocità con cui procede la riconciliazione nelle Molucche, dopo anni di guerra civile”. Lo ha detto in un colloquio con l’Agenzia Fides S.Ecc. Petrus Canisius Mandagi, Vescovo di Amboina, che è in procinto di partecipare alla solenne cerimonia di riconciliazione fra la comunità cristiana e musulmana che si terrà domenica 22 giugno in Ambon, capitale dell’arcipelago delle Molucche, nell’Indonesia orientale.
A poco più di un anno dalla firma degli accordi di Malino (febbraio 2002) – che hanno sancito la fine del conflitto durato un triennio (1999-2002) con oltre 15mila morti e 500mila sfollati – la guerra è più lontana e la pacificazione fa passi avanti. Lo testimonia la cerimonia di riconciliazione del 22 giugno a cui parteciperanno diversi leader religiosi locali protestanti, musulmani e cattolici, davanti a migliaia di fedeli. La giornata servirà a dichiarare ufficialmente riaperta alla libera circolazione di persone, merci, mezzi di trasporto, il quartiere cristiano di Ahuru, alla periferia della capitale Ambon, in passato chiuso a ogni ingresso esterno.
Mons. Mandagi spiega all’Agenzia Fides. “Il processo di riconciliazione fra cristiani e musulmani ha fatto passi da gigante. Ne sono persino sorpreso, ricordando l’intensità della violenza del passato. Oggi la gente crede nuovamente nel dialogo, nel perdono e nella riconciliazione. Cristiani e musulmani vivono insieme, lavorano insieme, pian piano i quartieri in cui la città era stata rigidamente separata si rianimano di scambi culturali e commerciali: i cristiani frequentano zone musulmane e viceversa, senza pericolo e con fiducia. Gli accordi di Malino hanno dato una forte spinta a questo processo. Ma soprattutto la gente si è accorta che la violenza era inutile e immotivata, danneggiava la vita di ogni giorno, toglieva serenità e comprometteva il futuro dei giovani, dei bambini, delle famiglie. Tutti hanno capito di essere stati manipolati e strumentalizzati dai gruppi radicali a Giacarta, da settori dell’esercito e da lobby politiche che avevano interesse a tenere desto un conflitto insensato. Oggi sono gli stessi musulmani a rifiutare l’estremismo del Laskar Jihad , il gruppo che venne a portare la ‘guerra santa’ nelle Molucche, e che ha lasciato le isole. Così i cristiani condannano i separatisti della Repubblica delle Molucche Sud (RMS)”.
Alla vigilia dell’incontro di riconciliazione, il Vescovo afferma: “Oggi il mio cuore è pieno di contentezza e di speranza. Ringraziamo Dio perchè nelle Molucche si riprende a vivere e a guardare il futuro con fiducia”.
(PA) (Agenzia Fides 19/6/2001 lines 37 words 445)


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