ASIA/PAKISTAN - Il Punjab si muove per la tutela delle donne vittime di violenza

giovedì, 21 maggio 2015

Lahore (Agenzia Fides) – Il governo della provincia del Punjab pakistano, la più importante del paese a livello politico ed economico, ha varato un progetto di legge per la tutela delle donne vittime di violenza. Il progetto di legge prevede anche l'istituzione di Commissioni di vigilanza per monitorare l'attuazione delle misure proposte nell'ambito del piano d'azione nazionale.
Come riferito a Fides, il provvedimento, intitolato “Documento per la protezione delle donne vittime della violenza”, istituisce “centri speciali” per l’accoglienza e la cura delle vittime che forniscono assistenza completa, a partire dalla residenza, fino all’accompagnamento psicologico, all’assistenza legale. Il primo centro sarà aperto a Multan e tutto il personale di questi centri, tra investigatori, sociologi, psicologi, sarà impegnato a “salvare le donne da molestie e abusi subiti da uomini”.
Il provvedimento ha incontrato il favore di gruppi e associazioni della società civile, come la “Associazione per la consapevolezza e la motivazione delle Donne” (Awam), che si è sempre battuta per un codice di condotta per la “giustizia di genere”, al fine di salvaguardare le donne da ingiustizie e soprusi. L’associazione ritiene essenziale creare un ambiente sociale sicuro per le donne in Pakistan, privo di molestie, abusi e intimidazioni, sia nelle famiglie che nei luoghi di lavoro. Le donne pakistane presenti all’assemblea provinciale hanno espresso soddisfazione. Secondo Najma Afzal, eletta nell'assemblea provinciale del Punjab, “il governo ha fatto passi notevoli per migliorare la condizione delle donne”, mentre per Kaneez Ashaq, nella stessa assemblea provinciale, “è tuttora diffusa una mentalità che considera le donne inferiori: le donne devono concentrarsi sul miglioramento delle loro competenze, lottando per i loro diritti”. Tutti hanno concordato sull’urgenza che “il governo protegga le donne contro la violenza che tuttora subiscono, attuando gli strumenti nazionali e internazionali a loro tutela”. (PA) (Agenzia Fides 21/5/2015)


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