OCEANIA/PAPUA NUOVA GUINEA - Lo sport, strumento di crescita: Lettera dei Vescovi per i “Giochi del Pacifico”

lunedì, 11 maggio 2015

Port Moresby (Agenzia Fides) – “La Chiesa riconosce lo sport come uno degli strumenti delle moderne società che aiuta le persone a realizzare il loro potenziale umano, costruisce i legami di comunità” e promuove valori come “fiducia reciproca e responsabilità”: è quanto affermano i Vescovi della Conferenza di Papua Nuova Guinea e Isole Salomone in una Lettera pastorale diffusa in vista della XV edizione dei Giochi del Pacifico, che si terranno a Port Moresby, in Papua Nuova Guinea, dal 4 al 18 luglio 2015.
Nel testo della Lettera, inviato a Fides, si afferma: “Lo sport contribuisce alla salute e al benessere fisico e mentale. Insegna alle persone, in particolare ai giovani, competenze e capacità. Quando i giovani vengono coinvolti nella pratica sportiva, dedicano energie allo spirito di squadra e vivono insieme in un ambiente sano, dimenticando attività antisociali come la violenza e la criminalità”.
“Lo sport – proseguono i Vescovi – unisce le persone in modi nuovi: genitori, insegnanti e volontari”. Inoltre la pratica sportiva tocca senza discriminazione donne e uomini, si nota. E speciali competizioni sportive “sono aperte ad atleti disabili”: questo è un altro segno molto positivo.
Lo sport, afferma la Lettera - firmata dal Vescovo Arnold Orowae, Presidente della Conferenza Episcopale - da un lato “apre al mondo esterno”, in quanto si vedono in gara atleti di tutte le nazionalità, dall’altro aumenta “l’orgoglio nazionale”, quando un atleta del proprio paese vince una competizione.
Il testo prosegue: “Quando tali interazioni offrono divertimento, competitività, abilità e definizione degli obiettivi, vi è un ambiente fertile per lo sviluppo personale. Lo sport forma il carattere. Insegna la disciplina e il gioco secondo il rispetto delle regole. Promuove valori come equità, fermezza e coraggio morale: è un meraviglioso spazio in cui aiutare i giovani a crescere”.
Scongiurando e condannando ogni forma di violenza, sul campo e sugli spalti, i Vescovi concludono con le parole di san Paolo ai Corinzi (1 Cor 9,25): “Chiunque fa l’atleta è temperato in ogni cosa; e quelli lo fanno per ricevere una corona corruttibile; noi, una incorruttibile”. (PA) (Agenzia Fides 11/5/2015)


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