AFRICA/SUD SUDAN - “Popolazione abbandonata a se stessa, siamo determinati a riportare la pace” affermano i leader cristiani

lunedì, 4 maggio 2015

Juba (Agenzia Fides) - Il popolo del Sud Sudan è abbandonato a se stesso, mentre in diverse parti del Paese prevale l’anarchia, denunciano i leader cristiani sud-sudanesi in una dichiarazione congiunta, pubblicata a nome del South Sudan Council of Churches (SSCC), una cui delegazione si era recata a metà aprile ad Addis Abeba, in Etiopia, dove si tengono i colloqui di pace.
“Domina la cultura della vendetta, e più la guerra continua, più questa cultura si radicherà” affermano i leader cristiani. La guerra civile che devasta il Sud Sudan dal dicembre 2013 vede contrapposti il Presidente Salva Kiir e l’ex Vice Presidente Riek Machar. Il conflitto ha ormai assunto un carattere tribale, suscitando a sua volta molteplici micro-conflitti locali, come denunciato nel messaggio. “Il tribalismo sta crescendo. I combattimenti e gli arruolamenti forzati continuano. L’accaparramento delle terre e le razzie di bestiame stanno causando gravi problemi. I gruppi in minoranza sono emarginati. Dalla formazioni maggiori si scindono gruppi che nessun governo è capace di controllare”.
“Entrambe le parti stanno cercando una soluzione militare alla crisi” denuncia il messaggio. “Come due ragazzini che stanno provando la loro forza, continuano a battersi, senza curarsi delle conseguenze. È cosi alto il livello di sfiducia e di sospetto che riteniamo che non siano in grado di fare la pace anche se la desiderassero. Non hanno una strategia di uscita, conoscono solo la violenza. Parlano ma non ascoltano”.
Per questo il South Sudan Council of Churches intende giocare un ruolo guida nel riportare la pace in Sud Sudan, partendo dalla popolazione e non dai partiti politici. L’SSCC chiede infine alla comunità internazionale di non sospendere le attività umanitarie nel Sud Sudan, perché in questo modo “non si punisce il governo o le fazioni in guerra, ma si punisce la gente comune del Sud Sudan, rischiando di contribuire a innescare nuovi conflitti”. (L.M.) (Agenzia Fides 4/5/2015)


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