AFRICA/KENYA - I Vescovi: “Chi sa denunci i terroristi, il governo affronti le falle nei sistemi di sicurezza”

venerdì, 10 aprile 2015

Nairobi (Agenzia Fides) - “Speriamo che il governo vada a fondo nel problema del terrorismo per impedire che questi incidenti accadano di nuovo” afferma il messaggio di condoglianze per la strage di Garissa, firmato a nome di tutti i Vescovi keniani, dal Cardinale John Njue, Arcivescovo di Nairobi e Presidente della Conferenza Episcopale del Kenya.
Elevando una preghiera per le 148 persone uccise dall’assalto degli Shabaab somali nel Garrisa University College, nel messaggio si invitano le istituzioni della Chiesa a prestare assistenza alle vittime e ai loro familiari. “Allo stesso tempo - scrive il Cardinale Njue - chiediamo al governo di rafforzare le misure di sicurezza, specialmente nelle istituzioni educative del Paese, e di affrontare le evidenti falle nei servizi di sicurezza”.
Dalle indagini è emerso che l’assalto è stato commesso con la complicità di cittadini keniani, un fatto che viene rimarcato dal messaggio. “È triste che diversi giovani keniani si siano radicalizzati fino al punto di commettere atti di terrorismo contro i loro stessi concittadini. (…). È spiacevole che alcuni terroristi vivano tra noi e non vengano denunciati alle autorità competenti”.
“Se ci si aspetta dal governo che garantisca la sicurezza di ognuno in tutto il Paese, sottolineiamo che tutti noi abbiamo la responsabilità di aiutare il governo con la vigilanza e fornendo informazioni su persone e situazioni sospette nel nostro ambiente” afferma il messaggio.
I Vescovi chiedono inoltre che il Ministero dell’Educazione vagli con attenzione il suo personale “per evitare che non venga impiegato per radicalizzare gli studenti per poi reclutarli in gruppi sovversivi”. Si richiamano infine i leader religiosi a evitare di “insegnare e predicare l’odio nei confronti di coloro che non aderiscono alla loro religione e alle loro dottrine, e invece di riconoscere che ognuno crede in un Essere Supremo. Ognuno ha un inalienabile diritto alla vita e alle libertà fondamentali, specialmente quella religiosa”. (L.M.) (Agenzia Fides 10/4/2015)


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