AMERICA/MESSICO - Troppe persone scomparse di cui non si sa niente: la denuncia del Vescovo di Piedras Negras

martedì, 31 marzo 2015

Piedras Negras (Agenzia Fides) – I parenti delle persone scomparse sono arrabbiati e si sentono impotenti vedendo che non ci sono risultati dalle indagini per sapere dove sono i loro cari, ma la cosa più grave è che le persone continuano a scomparire ha denunciato il Vescovo di Piedras Negras (stato di Coahuila, Messico), Sua Ecc. Mons. Alonso Gerardo Garza Treviño.
Nella nota pervenuta a Fides da una fonte locale si leggono le parole del Vescovo pronunciate durante un incontro con i fedeli in occasione della Settimana Santa: "E' terribile, perché continuano ad esserci casi di persone che scompaiono. Ci sono casi in cui non si ha la minima idea di dove siano o di chi sono coloro che le prendono, perché molte vittime sono innocenti".
Mons. Garza Treviño ha sottolineato che poche famiglie hanno ricevuto la richiesta di un riscatto, e la maggior parte non ha più saputo nulla del loro parente scomparso, ci sono storie molto drammatiche al riguardo. "Ho sentito i racconti dei membri delle famiglie - ha detto il Vescovo -, che dicono: sono arrivati a questa ora, persone di tale gruppo (corporazione o istituzione) e hanno preso mio figlio, a volte due figli. Poi vanno alla sede di quella tale corporazione e nessuno sa niente, non ci sono informazioni".
Il Presule ha sottolineato l’attendibilità di queste testimonianze, in quanto è assurdo che una famiglia riesca ad inventare una storia del genere: è quello che si sta vivendo in Piedras Negras e nella regione.
Secondo i dati raccolti da Fides, molti degli uomini e dei giovani rapiti vengono usati dai gruppi dei narcos per trasportare la droga o altra merce verso la frontiera, come conferma il ritrovamento di un gruppo di questi "scomparsi" da Piedras Negras nelle carceri del Texas (Usa). Ultimamente le autorità di Cohauila e del Texas si sono incontrate a Maverick per uno scambio di informazioni riguardo a questi gruppi di scomparsi e ai detenuti. (CE) (Agenzia Fides, 31/03/2015)


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