AMERICA/CANADA - Difesa del creato e problema delle miniere: i Vescovi canadesi solidali con il CELAM

lunedì, 23 marzo 2015

Ottawa (Agenzia Fides) – Il Presidente della Conferenza Episcopale del Canada, Sua Ecc. Mons. Paul-André Durocher, Arcivescovo di Gatineau, ha manifestato la solidarietà dell’Episcopato ai Vescovi del Celam che, il 19 marzo, davanti al tribunale della Commissione Interamericana sui Diritti Umani (CIDH), hanno difeso i diritti delle popolazioni povere nell’udienza che ha avuto per tema le implicazioni etiche e morali dei progetti intrapresi dalle industrie estrattive in America Latina (vedi Fides 17/03/2015). La solidarietà è stata espressa in una lettera indirizzata da Mons. Durocher al Presidente del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam), l’Arcivescovo Carlos Aguíar Retes.
La nota inviata a Fides dal CELAM sottolinea l’importanza dell’avvenimento: infatti è la prima volta che la Chiesa cattolica difende queste popolazioni davanti ad un organismo così importante come il CIDH, inoltre riceve l’appoggio del Canada, paese che è coinvolto direttamente in diverse vicende nel continente, in Guatemala (vedi Fides 6/10/2014), Messico (vedi Fides 23/102013), Nicaragua (vedi Fides 16/10/2013), Honduras (vedi Fides 23/07/2014).
“Siamo particolarmente preoccupati – scrive l’Arcivescovo di Gatineau – nel vedere che la maggior parte delle operazioni di estrazione mineraria in America Latina venga realizzata da aziende registrate in Canada”. Nonostante alcune società imprenditoriali abbiano preso provvedimenti positivi riguardo alla responsabilità sociale, alla protezione dell'ambiente e al rispetto dei diritti umani, i loro sforzi – si legge nella lettera – sono stati oscurati dall'entità dei danni causati da altri concorrenti nell'industria. Mons. Durocher ricorda inoltre che in America latina l’estrazione mineraria e di altre risorse non ha prodotto benefici per lo sviluppo umano ed economico delle società, sia per la debolezza della regolamentazione, sia per gli abusi di alcune aziende internazionali che non rispettano i diritti ambientali e i diritti della persona.
(CE) (Agenzia Fides, 23/03/2015)


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