ASIA/FILIPPINE - Offensiva militare a Mindanao; il Vescovo a Basilan: “Per la pace occorre sincerità”

giovedì, 26 febbraio 2015

Basilan (Agenzia Fides) – Non c’è pace a Mindanao. Dopo il massacro di Mamapasano, il 25 gennaio scorso, nel sud delle Filippine le Forze Armate hanno lanciato una offensiva militare contro i combattenti del gruppo islamico “Bangsamoro Islamic Freedom Fighters” (BIFF), per “proteggere le comunità assaltate da elementi radicali”, come hanno comunicato i vertici del comando militare di Mindanao occidentale. “Sono almeno 20.000 gli sfollati, vittime di violenti attacchi perpetrati dal BIFF nei villaggi dell’entroterra. Faremo il nostro meglio per proteggere le persone e permettere loro di tornare alle loro case” ha dichiarato un portavoce militare.
Parallelamente un’altra operazione militare è stata avviata per colpire i militanti del gruppo terrorista “Abu Sayyaf” nella provincia delle Sulu, la corona di piccole isole che collegano Mindanao al Borneo malaysiano. Almeno 14 terroristi sono stati uccisi e 19 feriti: è questo il bilancio degli scontri in cui sono impegnati circa 300 miliziani islamici contro i Rangers e le Forze speciali.
“La tensione è molto aumentata dopo l’episodio di Mamapasano. Ci sono state manifestazioni dei gruppi ribelli islamici. Ora abbiamo sentito via radio di questa offensiva militare che comunque preoccupa. Ma con questi gruppi terroristi, irriducibili, era inevitabile pensare che, prima o poi, si potesse arrivare allo scontro militare” racconta a Fides Mons. Martin Jumoad, Vescovo della Prelatura di Isabela, sull’isola di Basilan, dove iniziano le Sulu. Il Vescovo guida 16 preti della Prelatura, che seguono in 10 parrocchie circa 130mila fedeli, in una società in prevalenza musulmana e in un territorio incluso nella Regione Autonoma musulmana.
“Per la pace – nota – occorre uno sforzo di sincerità soprattutto da parte dei gruppi islamici. Non si può parlare di pace e poi sul terreno usare le armi. La galassia dei gruppi musulmani spesso risulta indistinta: i gruppi legali e riconosciuti come il Moro Islamic Liberation Front (MILF) e quelli illegali e terroristi tendono a confondersi. I gruppi musulmani devono isolare i terroristi” nota il Vescovo. Sulla “Bangsamoro Basic Law”, che è all’esame del Parlamento, il Vescovo afferma: “La legge deve servire a disegnare un accordo che sia rispettoso della Costituzione, una pace che garantisca il benessere di tutti, con un approccio inclusivo, considerando musulmani, cristiani e lumads (i tribali). Questo è il sentiero per una pace buona, giusta e durevole a Mindanao”.
(PA) (Agenzia Fides 26/2/2015)


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