AFRICA/GUINEA - Farmaco contro l’ebola: effetti positivi su alcuni pazienti ma occorre continuare la ricerca

martedì, 24 febbraio 2015

Guéckédou (Agenzia Fides) - I primi esiti dei testi clinici sul farmaco sperimentale contro l’Ebola Favipiravir indicano che il farmaco può ridurre la mortalità nei pazienti che hanno livelli bassi del virus nel sangue, ma non è efficace per i pazienti con un’alta carica virale che presentano la malattia in forma grave. E’ quanto dichiarato nel comunicato stampa della ong Medici Senza Frontiere (MSF) pervenuto all’Agenzia Fides. Il trial clinico attualmente in corso, condotto dall’istituto francese di ricerca INSERM, è stato avviato il 17 dicembre 2014 nel Centro di trattamento Ebola di MSF a Guéckédou, in Guinea, dove l’epidemia ha avuto inizio. Da allora il trial è stato ampliato per includere pazienti dai centri di trattamento a Nzérékoré e Macenta, sempre in Guinea. “I nostri pazienti ricevono informazioni complete sul farmaco e sui test clinici prima di scegliere se prendervi parte” spiega nel comunicato il medico che conduce il trial per MSF. Finora neanche uno dei pazienti di Guéckédou ha scelto di non partecipare al trial. Bisogna tuttavia mantenere un senso di realismo. “Abbiamo visto che il trattamento è efficace su alcuni pazienti ma non su altri” afferma Julien Demeuldre, infermiere di MSF a Guéckédou. Oggi INSERM ha diffuso una precisazione: per i pazienti con livelli relativamente bassi di Ebola nel sangue, il favipiravir può fare la differenza abbassando il tasso di mortalità dal 30 al 15 per cento. Ma per i pazienti con una carica virale più alta, e per i bambini più piccoli, il farmaco sperimentale non è efficace. Occorre continuare con la ricerca. Allo stesso tempo, nel centro di trattamento Ebola di MSF a Conakry è in corso un trial che somministra ai pazienti il plasma di pazienti adulti guariti dal virus, che contiene gli anticorpi contro l’ebola. E a fine febbraio, sempre in Guinea, MSF avvierà lo studio di un vaccino sperimentale contro la malattia. (AP) (24/2/2015 Agenzia Fides)


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