AFRICA/SUDAFRICA - Disordini in Parlamento, per i Vescovi il Paese merita di meglio dopo 20 anni di democrazia

lunedì, 16 febbraio 2015

Johannesburg (Agenzia Fides) - “La Southern African Catholic Bishops Conference è preoccupata per quello che è accaduto in Parlamento in occasione del discorso del Presidente sulla Stato della Nazione” afferma un comunicato inviato all’Agenzia Fides. Il 12 febbraio, durante il suo annuale discorso di indirizzo al Parlamento, il Presidente Jacob Zuma è stato vivamente contestato dai parlamentari dell’Economic Freedom Fighters (EFF), il partito dell’opposizione guidato da Julius Malema, l’ex leader dell’ala giovanile dell’African National Congress (ANC), il partito di Zuma, che chiedevano al Presidente di spiegare le spese effettuate con denaro pubblico per ristrutturare la sua residenza privata di Nkandla (vedi Fides 4/4/2014). In risposta i parlamentari dell’EFF sono stati allontanati dall’Aula dai poliziotti intervenuti con la forza.
“Mentre è un diritto e un dovere dei partiti politici chiedere conto all’esecutivo delle proprie azioni, ci chiediamo se fosse stato appropriato da parte dell’EFF usare la circostanza del discorso sullo Stato della Nazione per questo scopo” affermano i Vescovi. “Allo stesso tempo, crediamo che gli ufficiali della Presidenza abbiamo agito precipitosamente nel chiamare le forze di sicurezza”. “Se queste forze erano effettivamente membri della Polizia, allora la nazione è di fronte ad una seria violazione della sacralità e dell’autonoma del Parlamento. Il fatto che l’intervento sia stato autorizzato da membri della Presidenza contribuisce solo a peggiore la situazione”.
Il comunicato condanna inoltre l’uso di un dispositivo elettronico per bloccare i cellulari all’interno del Parlamento, perché “è un diritto fondamentale di ogni sudafricano conoscere quello che accade in Parlamento ed ogni tentativo di negare questo diritto viola la Costituzione”.
I Vescovi richiamano infine Zuma alle sue responsabilità nel fare chiarezza sulle spese pubbliche per la sua residenza privata, altrimenti “incidenti di questo tipo rischiano di ripetersi”.
“A 20 anni dall’avvento della democrazia, meritiamo di meglio rispetto a tutto questo” conclude il messaggio. (L.M.) (Agenzia Fides 16/2/2015)


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