AFRICA/COSTA D’AVORIO - Orionini: cresce la presenza in Africa occidentale, costituita la nuova Provincia

lunedì, 2 febbraio 2015

Roma (Agenzia Fides) - Il 30 gennaio è nata una nuova Provincia religiosa della Piccola Opera della Divina Provvidenza (San Luigi Orione) nell’Africa francofona. Il decreto di costituzione giuridica della Provincia “Notre Dame d’Afrique”, afferma un comunicato inviato all’Agenzia Fides, è stato consegnato dal Superiore generale, don Flavio Peloso, al nuovo direttore provinciale, don Basile Aka, durante la Messa che ha concluso la riunione del Consiglio generale con i Superiori provinciali della Congregazione religiosa.
La missione nell’Africa francofona, iniziata in Costa d’Avorio nel 1971, dedicata a “Notre Dame d’Afrique”, è andata crescendo per numero di religiosi giungendo attualmente a 107, dei quali 48 di voti temporanei, 7 fratelli e 1 vescovo. È composta da 16 comunità in Costa d’Avorio, Togo e Burkina Faso. Le attività sono molteplici attività: parrocchie, centri sanitari, centri per disabili, centri professionali, case di formazione e il grande santuario “Notre Dame de la Garde” a Bonoua (Costa d’Avorio).
Negli ultimi tre anni, la nuova Provincia francofona ha aperto comunità a Bongouanou (Costa d’Avorio) con una parrocchia in zona rurale; a Banfora con parrocchia e attività caritativa in progetto, a Tampelin con dispensario medico e maternità, e Ouessa con parrocchia e in apertura di centro professionale, tutte e tre nel Sahel del Burkina Faso; infine a Lomé (Togo) è in avvio un centro giovanile e parrocchia.
Il Superiore generale ha commentato “E’ un fatto di vita importante che riguarda una porzione significativa e in crescita della Congregazione. Ringraziamo e preghiamo il Signore per i Confratelli presenti in queste nazioni, per quelli che ci sono stati e per quelli che verranno”. “Il nostro primo impegno resta ancora la formazione” ha affermato padre Basile Aka, superiore della nuova Provincia. “Le vocazioni non mancano ma occorre curare la buona qualità che sta dando i suoi frutti che fanno per sperare nello sviluppo futuro”. (L.M.) (Agenzia Fides 02/02/2015)


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