AFRICA/COSTA D’AVORIO - “La società ivoriana è malata sul piano spirituale e morale” denunciano i Vescovi

martedì, 27 gennaio 2015

Abidjan (Agenzia Fides) - “La corsa sfrenata al facile guadagno e al potere minaccia la coesione sociale e la stabilità del Paese” affermano i Vescovi della Costa d’Avorio nel messaggio pubblicato al termine della loro Assemblea plenaria, tenutasi a Abengourou dal 19 al 25 gennaio, pervenuto all’Agenzia Fides.
“Dopo un decennio di crisi profonda che ha dolorosamente segnato la storia della Costa d’Avorio, scuotendo la coesione sociale, siamo giunti al momento della riconciliazione e della ricostruzione del nostro Paese” afferma il messaggio, facendo riferimento alla crisi scoppiata nel settembre 2002 che ha visto la Costa d’Avorio divisa in due parti, risolta solo nel 2011 con l’arresto dell’ex Presidente Laurent Gbagbo e l’insediamento dell’attuale Capo dello Stato, Alassane Ouattara.
La ricostruzione e la riconciliazione nazionali sono però minacciate, secondo i Vescovi, dalla “corsa sfrenata al facile guadagno e al potere, che comportano derive dalle conseguenze incalcolabili”. I Vescovi denunciano in particolare i sacrifici umani dei quali sono spesso vittime gli albini e i bambini. “Non è raro trovarsi di fronte allo spettacolo triste e orribile di corpi mutilati, di albini massacrati, di tombe profanate, di scheletri esposti a disprezzo della dignità dell’uomo”.
“Non possiamo dimenticare - prosegue il messaggio - la triste sorte dei bambini rapiti, incatenati, imprigionati e tenuti in uno stato di malnutrizione estrema, in attesa di essere fatti oggetto di riti sacrificali da parte di persone alla ricerca della ricchezza e del potere”.
A questo si aggiungono i tanti giovani vittime di alcool e droga, o che finiscono per entrare a far parte di bande di taglieggiatori di strada. “La società ivoriana è quindi malata sul piano spirituale e morale” concludono Vescovi, che lanciano un appello a tutti, perché ciascuno faccia la propria parte, dai politici ai capi religiosi, dalle famiglie ai leader tradizionali. (L.M.) (Agenzia Fides 27/1/2015)


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