AMERICA/PERU’ - Nota dei Vescovi: “il paese merita una pace duratura, basata sulla dignità della persona e sulla trasparenza del servizio pubblico”

sabato, 24 gennaio 2015

Lima (Agenzia Fides) – “Come Pastori osserviamo con grande preoccupazione come aumenti la violenza... Il crescente sovraffollamento dei penitenziari replica e incoraggia la violenza. A ciò si aggiunge la corruzione e la mancanza di sicurezza”: inizia con questo sguardo angosciato sulla realtà peruviana, la nota dei Vescovi intitolata “Riflessioni pastorali di fronte all’insicurezza e alla costruzione della pace nel nostro paese”, pubblicata a conclusione della 105ª Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale peruviana, e pervenuta all’Agenzia Fides.
I Vescovi proseguono così l’analisi: nelle ultime elezioni un numero significativo di candidati erano legati al traffico di droga e alla corruzione, alcuni di loro sono stati eletti; la violenza quotidiana in vari luoghi del paese “coinvolge gli adolescenti e i giovani fin dalla più tenera età”; sono abituali la violenza sulle donne, il disprezzo per la dignità della vita umana, la mancanza di rispetto per le comunità indigene, l'uso irrazionale delle risorse naturali, lo sfruttamento minorile e il traffico di persone.
Questa realtà mostra i segni inequivocabili del “grave deterioramento morale della nostra vita sociale” concludono i Vescovi, mentre “la stragrande maggioranza del paese vuole costruire la pace e chiede ai suoi governanti un'azione decisiva contro la corruzione, il traffico di droga e la violenza di tutti i giorni”.
Quindi ribadiscono che “la pace è la buona notizia del Vangelo. Lavorare per la pace significa lottare contro la corruzione in tutte le sue forme” e che “tutti siamo chiamati a costruire la pace nei diversi ambiti della nostra vita”. Dopo aver ricordato che “educare alla pace è un processo pedagogico” i Vescovi chiedono espressamente a tutte le istituzioni sociali di moltiplicare gli sforzi “per rendere questo valore un asse trasversale della pianificazione dei prossimi cinque anni”.
“Le nuove generazioni, in particolare i giovani, sono gli attori fondamentali nella costruzione della pace” prosegue la nota. Nella creazione di una cultura di pace un ruolo particolare è inoltre ricoperto dai mass media, per questo i Vescovi sottolineano: “No ad una comunicazione che mette in luce la violenza quotidiana e corrompe il cuore e la dignità! Sì alla bontà, alla solidarietà e alla ricerca della pace che sono presenti nella vita quotidiana di molti cittadini!”
Richiamando le autorità a svolgere “un ruolo attivo ed efficace soprattutto contro la criminalità e le sue reti”, la Conferenza episcopale fa eco alle parole di Papa Francesco sulla necessità di “riabilitare la politica”, e chiama “i veri cristiani e tutti gli uomini di buona volontà ad impegnarsi politicamente per una riforma urgente dello Stato e una partecipazione etica dei cittadini. Il Perù merita una pace sostenibile e duratura, basata sulla dignità della persona umana e sulla pratica trasparente del servizio pubblico”. (SL) (Agenzia Fides 24/1/2015)


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