AMERICA/MESSICO - Il Messico è il paese più pericoloso in America Latina dove esercitare il ministero sacerdotale

martedì, 23 dicembre 2014

Città del Messico (Agenzia Fides) – Nel corso degli ultimi 24 anni sono stati commessi 47 attentati contro membri della Chiesa cattolica, di cui 45 sono reati minori e 2 corrispondono a sacerdoti scomparsi di cui non si ha più alcuna notizia. Questi dati segnalano, purtroppo, che il Messico è diventato il paese più pericoloso in America Latina dove esercitare ai nostri giorni il ministero sacerdotale.
E’ quanto evidenzia l'unità di ricerca del Centro Cattolico Multimedia (CCM), che fa riferimento alla Conferenza Episcopale Messicana, che ha appena pubblicato il suo rapporto annuale 2014, dove segnala i sacerdoti, i religiosi e i laici messicani che hanno perso la vita in Messico, "a causa della loro efficace azione pastorale e del senso di assoluta fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa", riferisce la nota inviata a Fides dal CCM.
Il rapporto presenta l’elenco degli operatori pastorali che hanno perso la vita in modo violento in Messico dal 1990 al 2014: 1 Cardinale, 34 sacerdoti, 1 diacono, 3 religiosi, 5 laici e una giornalista cattolica. Registra inoltre un incremento di questi casi durante l'amministrazione dell'ultimo governo di Enrique Peña Nieto.
Solo nel 2014 sono stati commessi 3 omicidi di sacerdoti e un attentato nei confronti di un laico che accompagnava un sacerdote. Quest'ultimo è sopravvissuto ad una sparatoria, dopo il fallito tentativo di rapimento. Negli ultimi 12 mesi, due sacerdoti dell'Arcidiocesi di Acapulco, Guerrero, hanno pagato con la loro vita il sequestro da parte di gruppi violenti. Un altro sacerdote della diocesi di Atlacomulco, Stato del Messico, è stato ucciso durante un furto perpetrato nella chiesa di cui era parroco. (CE) (Agenzia Fides, 23/12/2014)


Condividi: