AFRICA/CONGO RD - Nord Kivu: le conclusioni dell’incontro dei “saggi” per mettere fine alla guerra nel Territorio di Beni

lunedì, 22 dicembre 2014

Kinshasa (Agenzia Fides) - La minaccia alla popolazione civile nel Territorio di Beni, parte della Provincia del Nord Kivu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo, è “ibrida”. Lo afferma il documento conclusivo dell’incontro di tre giorni organizzato dal Coordinamento della Società civile locale (vedi Fides 17/12/2014).
Nel documento, inviato all’Agenzia Fides, si afferma che le recenti stragi di civili che hanno provocato più di 250 morti, sono opera di ”residui” del gruppo armato di origine ugandese ADF-NALU, “presente nella provincia da due decenni”, ma anche di “figli smarriti delle comunità locali, che si sono riuniti attorno a loro”. Una relazione, quella stabilita tra l’ADF-NALU e alcuni gruppi locali, che è qualificata come “di ordine militare e socio-economico, attraverso una rete informativa e di transazione transfrontaliera mafiosa”.
“Il nemico - continua il documento - ha potuto acquistare alla propria causa criminale, che include pratiche jihadiste, alcuni attori politici, operatori economici mafiosi e autorità tradizionali (capi villaggi, ndr.) con la complicità di Paesi vicini”.
Un’analisi che conferma quanto già rilevato dalla Rete Pace nel Congo (vedi Fides 16/12/2014) che nota la presenza, accanto dell’ADF-NALU, di altri gruppi armati che seminano morte e distruzione nell’area. Il documento raccomanda una maggiore coesione tra gli attori politici, sociali e militari locali per “uscire dalla morsa di terrore, di forte diffidenza e di confusione nel quale la contrada è sprofondata da 20 anni”.
A tal fine si raccomanda di istituire una commissione per monitorare gli impegni, le raccomandazioni e le risoluzioni adottate in questo incontro, e diffondere il risultato del dialogo sociale a livello locale, nazionale e internazionale. (L.M.) (Agenzia Fides 22/12/2014)


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