AFRICA/SIERRA LEONE - Ebola: appello dell’ospedale di Serabu; per la FAO un milione di persone a rischio fame

giovedì, 18 dicembre 2014

Freetown (Agenzia Fides) - “La situazione creata dall’epidemia di Ebola è veramente orribile. I nostri operatori sanitari sono sottoposti a rischi molto seri e alcuni di loro hanno perso la vita” afferma p. Paul Sandi, Segretario generale della Conferenza Episcopale di Sierra Leone e Gambia, nel lanciare un appello per sostenere l’ospedale cattolico di Serabu, che si trova a 225 km da Freetown, la capitale della Sierra Leone. La struttura sanitaria dispone di 80 posti letto e serve 3.000 pazienti all’anno provenienti da 6 villaggi circostanti.
Secondo i Vescovi locali l’ospedale ha bisogno urgente di medicine, guanti, mascherine di protezione e di altre attrezzature mediche per far fronte non solo ad Ebola, ma anche a colera, malaria e febbre tifoidea, infezioni che si stanno diffondendo a causa dell’instabilità sociale ed economica causata dalla pandemia di Ebola.
L’epidemia di Ebola in Sierra Leone, Guinea e Liberia sta avendo pesanti ripercussioni sul tessuto economico e sociale di questi Paesi. Secondo l’Organizzazione dell’ONU dell’Agricoltura e dell’Alimentazione (FAO) un milione di persone nei 3 Paesi colpiti dall’epidemia sono a rischio alimentare per le conseguenze dell’epidemia. “La chiusura delle frontiere, le misure di quarantena, la proibizione della caccia e altre restrizione prese per bloccare la diffusione del virus, ostacolano l’accesso della popolazione al cibo” afferma un comunicato della FAO e del PAM (Programma Alimentare Mondiale) che lanciano un appello per un’azione urgente a favore dei Paesi colpiti. (L.M.) (Agenzia Fides 18/12/2014)


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