AFRICA/CIAD - Muore un bambino ogni 20 secondi, per cause prevenibili e curabili

martedì, 18 novembre 2014

N'Djamena (Agenzia Fides) – Ogni anno muoiono 1.555.200 bambini e bambine con meno di 5 anni a causa del consumo di acqua sporca e delle malattie che ne derivano, come diarrea, malaria o infezioni respiratorie. Di conseguenza ogni 20 secondi muore un piccolo per cause prevenibili. L’acqua sporca è più letale delle guerra, della malaria, dell’Aids e degli incidenti stradali. Oggi 748 milioni di persone non ne hanno accesso e la loro salute è in serio pericolo, oltre al fatto che subiscono un grave ritardo nella loro crescita e per una vita dignitosa.
In Paesi come Ciad o Etiopia le donne dedicano una media di 5 ore al giorno per andare a cercare sorgenti di acqua e si caricano circa 50 litri, 10 nel caso si tratti di bambine, attraversando terreni dove sono costantemente esposte ad incidenti, aggressioni da parte di animali selvatici e ad abusi. La mancanza di acqua potabile e la cattiva alimentazione costituiscono insieme una miscela esplosiva che fa aumentare vertiginosamente i tassi di mortalità fino a livelli inaccettabili. Quando le persone contagiate da semplici malattie sono vulnerabili, come i bambini con meno di 5 anni, oltretutto malnutriti, una semplice diarrea si trasforma in una questione di vita o di morte.
Tra le varie iniziative a sostegno di queste persone in difficoltà, l’ong Oxfam Intermón ha promosso una campagna di Natale con l’obiettivo di portare acqua potabile a 30 mila persone e renderle consapevoli sull’importanza di avvicinare questo genere di prima necessità alle persone che non ne hanno accesso. L’ong in Ciad è riuscita a fornire un pozzo di acqua potabile, sistemi igienici di base e una latrina in casa in 15 villaggi. Grazie a questi piccoli rudimenti le forme di diarrea infantile si sono ridotte del 50%. In molti Paesi dell’Africa subsahariana, la ong rifornisce le comunità di acqua pulita, contribuendo in questo modo a migliorare le loro condizioni di salute. In casi di emergenze, come quella causata dal tifone che si è abbattuto nelle Filippine, Oxfam ha garantito l’approvvigionamento di un minimo di 15 litri di acqua al giorno a persona. Attualmente, per frenare il contagio di ebola in Liberia e Sierra Leone, stanno distribuendo acqua e attrezzature per lavare le mani. (AP) (18/11/2014 Agenzia Fides)


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