AFRICA/BURKINA FASO - Un Vescovo Presidente della Transizione? La posizione ufficiale della Chiesa

martedì, 11 novembre 2014

Ouagadougou (Agenzia Fides) - La Chiesa in Burkina Faso si dice onorata del fatto che sia stata avanzata l’ipotesi di affidare ad un Vescovo cattolico la carica di “Presidente della transizione”, ma a norma del Diritto Canonico risponde che per un ecclesiastico non è possibile assumere cariche politiche o sindacali. Lo ha affermato, in un’intervista ripresa dai maggiori organi d’informazione del Paese, don Joseph Kinda, incaricato delle Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale del Burkina Faso e del Niger.
“Le concertazioni avviate dal colonnello Zida (a capo della giunta militare che ha assunto il potere dopo le dimissioni del Presidente Blaise Compaoré a fine ottobre), in accordo con tutte le forze vive della nazione, stanno arrivando a termine” afferma don Kinda. Il 10 novembre è stata in effetti approvata la “Carta della Transizione”, la Costituzione provvisoria, in attesa di definire chi guiderà il Paese fino alle elezioni generali del novembre 2015.
“Sembra che tra i principali protagonisti della transizione si stia delineando un accordo per la nomina di un ecclesiastico che dovrà guidare la nave burkinabé nei prossimi 12 mesi” ricorda don Kinda, che su incarico del Card. Philippe Nakellentuba Ouédraogo, Arcivescovo di Ouagadougou, precisa la posizione della Chiesa al riguardo.
Citando i Canoni 285 e 287 del Diritto Canonico, il responsabile delle Comunicazioni Sociali, afferma che per un chierico non è possibile assumere cariche politiche e sindacali “a meno che, a giudizio dell’autorità ecclesiastica competente, la difesa dei diritti della Chiesa e la promozione del bene comune non lo richiedano”. “Il Cardinale vuole dirci che, scegliendo di imitare Cristo nell’opzione preferenziale per i poveri, il sacerdote deve evitare di creare nuove forme d’esclusione con un atteggiamento troppo di parte. Il rischio è grande, come dimostrato dall’esperienza vissuta da alcune Chiese locali. Quindi, oltre alla disposizione canonica, la posizione del Cardinale è eminentemente pragmatica” conclude don Kinda. (L.M.) (Agenzia Fides 11/11/2014)


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