AFRICA/LIBERIA - “Chi sopravvive all’ebola è emarginato” denuncia il Vescovo di Gbarnga

sabato, 18 ottobre 2014

Monrovia (Agenzia Fides) - “Come mai siamo di nuovo diventati i reietti della terra ?”. È quello che si sente chiedere dalla popolazione Sua Ecc. Mons. Anthony Fallah Borwah, Vescovo di Gbarnga, in Liberia, uno dei tre Paesi dell’Africa occidentale, insieme a Sierra Leone e Repubblica di Guinea, maggiormente colpiti dall’epidemia di ebola.
Ricordando che il Paese si sta ancora riprendendo dalla decennale guerra civile conclusasi nel 2003, Mons. Borwah, in un’intervista al settimanale Time afferma che “i poveri tornano a porre le domande esistenziali che predominavano durante la guerra civile: dov’è Dio? Cosa abbiamo fatto di male ancora? Come mai siamo di nuovo diventati i reietti della terra?”.
L’epidemia di ebola ha portato al collasso le strutture sanitarie dei Paesi maggiormente colpiti, oltre a creare una psicosi che interessa in primo luogo coloro che sono guariti dalla malattia. “Un mio parente che era sopravvissuto all’ebola si è suicidato, perché la gente lo evitava, e non si è sentito più amato da nessuno” ha affermato il Vescovo, che conclude: “Abbiamo bisogno di aiuto per nutrire coloro che sono affamati e arrabbiati e per prenderci cura e consolare i sopravvissuti ad ebola, che portano sulla loro pelle lo stigma”. (L.M.) (Agenzia Fides 18/10/2014)


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