AFRICA/LESOTHO - Il Papa e i Vescovi invocano il dialogo per risolvere la crisi nel Lesotho

lunedì, 8 settembre 2014

Maseru (Agenzia Fides) - Rimane tesa la situazione in Lesotho dopo il fallito golpe militare del 30 agosto guidato dal generale ribelle Tlali Kamoli, che si è ora rifugiato sulle montagne con alcuni militari a lui fedeli pesantemente armati. Domenica 7 settembre, dopo l’Angelus, Papa Francesco ha fatto suo l’appello dei Vescovi del paese africano: “Unisco inoltre la mia voce a quella dei Vescovi del Lesotho, che hanno rivolto un appello per la pace in quel Paese. Condanno ogni atto di violenza e prego il Signore perché nel Regno del Lesotho si ristabilisca la pace nella giustizia e nella fraternità”.
Nel loro appello, i Vescovi del Lesotho si erano detti “sgomenti e scioccati nell’apprendere nelle prime ore del mattino del 30 agosto di ‘un’operazione militare’ che ha portato all’occupazione di diversi posti di polizia a Maseru (la capitale, ndr.), nel corso della quale un poliziotto è stato brutalmente assassinato e diversi altri sono stati feriti”.
“Mentre condanniamo incondizionatamente questi atti inumani - recita il documento inviato all’Agenzia Fides - desideriamo presentare le nostre sentite condoglianze alla famiglia dell’ufficiale che ha perso la vita nel corso di questo triste incidente”. Nel loro appello i Vescovi ricordano che “la pace durevole è possibile solo se se si affrontano con giustizia i legittimi interessi e preoccupazioni di tutte le parti coinvolte. Per questo il dialogo è così importante nel processo di pacificazione”.
Il Lesotho è un piccolo Paese di circa 2 milioni di abitanti che costituisce un’enclave all’interno del Sudafrica, anche se è formalmente indipendente dal punto di vista politico dal potente vicino. I cattolici sono 1.280.000. (L.M.) (Agenzia Fides 8/9/2014)


Condividi: