AFRICA/SUDAFRICA - La tv statale cancella la Messa di Natale di Papa Francesco; “atto ostile nei confronti dei cattolici”

venerdì, 29 agosto 2014

Johannesburg (Agenzia Fides) - La cancellazione della diretta televisiva della Messa di Natale di Papa Francesco da parte della tv pubblica sudafricana “dimostra un’inaccettabile ostilità nei confronti della Chiesa cattolica da parte di un organo dello Stato finanziato con denaro pubblico”. Lo afferma un editoriale di “The Southern Cross”, l’organo di informazione della Southern African Catholic Bishops’ Conference (SACBC, che riunisce i Vescovi di Sudafrica, Botswana e Swaziland) che critica la decisione della SABC (South African Broadcasting Corporation) di cancellare dalla sua programmazione la trasmissione della Messa di Natale dalla Basilica di San Pietro.
“Pur non essendo il problema più urgente che la Chiesa in Sudafrica deve affrontare” chiosa l’editoriale, questa decisione indica un clima “di ostilità nei confronti della nostra Chiesa”. Si ricorda che la cancellazione della Messa del Papa dalla programmazione dell’emittente “contraddice la sua stessa politica di trasmissione, che intende assicurare una giusta ed equa rappresentanza delle comunità religiose sudafricane”.
Secondo “The Southern Cross” l’episodio va inserito nel contesto di una “strisciante marginalizzazione” della Chiesa cattolica, la cui voce è esclusa dalla rete televisiva a pagamento DStv, che si è rifiutata di inserire nella sua offerta la tv cattolica EWTN, “con il banale pretesto che la sua gamma di canali evangelici copre adeguatamente le esigenze dei cristiani”. In questo caso, afferma l’editoriale, i cattolici possono esprimere la loro protesta cancellando il loro abbonamento all’emittente, cosa che non è però possibile con la tv pubblica, il cui canone è obbligatorio per tutti i possessori di un televisore. “In cambio, la SABC ha l’obbligo di offrire un servizio a tutti i cittadini del Sudafrica, incluso il 7% della popolazione che appartiene alla fede cattolica” afferma l’editoriale, che conclude minacciando di boicottare i prodotti reclamizzati dalla tv di Stato. (L.M.) (Agenzia Fides 29/8/2014)


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