AFRICA/BENIN - Ragazzi venduti a 30 euro come schiavi dai loro genitori: una campagna contro la tratta

giovedì, 24 luglio 2014

Porto Novo (Agenzia Fides) – "La povertà e la disgregazione del nucleo familiare sono, senza dubbio, due delle principali cause del traffico di bambini. A queste va aggiunta la mancanza di educazione dei ragazzi e delle loro famiglie, i conflitti e l'instabilità politica nei paesi dell'Africa e dell'Asia in particolare, i debiti accumulati dalla famiglia e l'impunità di cui godono i trafficanti": è quanto si legge nella nota inviata all’Agenzia Fides per presentare la campagna "Non sono in vendita", promossa dalle Missioni salesiane in Benin per proteggere i bambini contro il traffico di persone.
"Il traffico di bambini è una delle peggiori realtà con cui abbiamo a che fare, perché distrugge l'infanzia del minore e la sua speranza per il futuro" continua la nota. Padre Juan José Gómez, responsabile della casa di accoglienza Don Bosco a Porto Novo, offre una testimonianza drammatica: "abbiamo accolto ragazzi che erano stati venduti per circa 30 euro dai propri genitori...". Per promuovere questa campagna è stato preparato un video che mostra molto crudamente la situazione nel Benin su questo tema, una situazione che riflette ciò che accade in Africa ma anche in altri continenti.
Più di un milione di bambini nel mondo sono vittime della tratta di esseri umani, secondo l'Organizzazione Internazionale del Lavoro. Il numero, tuttavia, aumenta se si contano adozioni illegali, matrimoni forzati e traffico di organi. Il 27% di tutte le vittime della tratta nel mondo sono identificate come bambini, secondo i dati delle Nazioni Unite. (CE) (Agenzia Fides, 24/07/2014)


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