ASIA/INDIA - Cristiani minacciati dopo l’assassinio di un fedele in Orissa

venerdì, 13 giugno 2014

Bhubaneswar (Agenzia Fides) – Resta tesa la situazione in Orissa dopo l’assassinio di un cristiano, in pieno giorno. Dopo l’arresto degli omicidi, dei fanatici induisti, i gruppi radicali indù hanno inscenato manifestazioni e minacciano di fare strage dei cristiani, se i killer non saranno liberati. Si chiamava Nimmaka Laxmaya e aveva circa 50 anni il cristiano assassinato in pieno giorno, dopo un incontro di preghiera nel villaggio di Dherubada in Orissa. Come riferito a Fides dal “Global Council of Indian Christians”, l’uomo è stato ucciso mentre tornava a casa, il 25 maggio scorso, dopo il battesimo del suo ultimo figlio. Secondo i fedeli locali, è stato un omicidio mirato e programmato. Gli autori hanno voluto terrorizzare i credenti e quanti volessero ricevere il battesimo, convertendosi alla fede cristiana.
L’uomo è stato seguito e, quando si trovava da solo, aggredito e ucciso a sangue freddo, in modo brutale. E’ stato trascinato con una corda al collo e poi i fanatici gli hanno fracassato la testa con una grossa pietra. Il cadavere dell’uomo è stato rinvenuto proprio dal figlio neo battezzato che ha dato l’allarme. Vedendolo, gli assassini del padre hanno minacciato anche il ragazzo dicendo: “Se non rinneghi Gesù Cristo farai la stessa fine di tuo padre”.
Dopo la denuncia, operata anche grazie all’assistenza di un Pastore protestante locale, la polizia ha arrestato gli assassini. A questo punto i gruppi radicali hanno avviato una campagna chiedendone il rilascio e minacciando un massacro di cristiani. Ricordando i pogrom anti-cristiani avvenuti in Orissa nel 2008, i leader cristiani e tutti i fedeli della zona sono terrorizzati e temono tragiche conseguenze per la loro comunità. (PA) (Agenzia Fides 13/6/2014)


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