AFRICA/MOZAMBICO - Rimane grave la situazione della popolazione priva di scorte alimentari, sanitarie ed energia elettrica

lunedì, 26 maggio 2014

Padova (Agenzia Fides) – Le gravi inondazioni che hanno devastato il Mozambico oltre un mese fa continuano a creare enormi disagi alla popolazione: strade interrotte o completamente distrutte, energia elettrica “intermittente” o inesistente, attività bloccate. L’Agenzia Fides ha chiesto un aggiornamento delle condizioni a don Dante Carraro, Direttore di CUAMM-Medici con l’Africa, appena rientrato dal Mozambico per verificare la situazione nel centro di salute periferico del distretto sanitario di Palma, Provincia del nord di Capo Delgado, dove sono impegnati i medici del CUAMM. “Le alluvioni del mese scorso hanno interrotto l’unica strada percorribile per raggiungere l’ospedale rurale del CUAMM e la capitale della Provincia” racconta a Fides don Dante. “Dopo aver attraversato chilometri in condizioni molto precarie, scortati dai mezzi locali che ci indicavano i percorsi più o meno valicabili, siamo stati raccolti da alcune motorette ma ci siamo dovuti arrendere e tornare indietro perché le piogge hanno trascinato via 7 metri di strada e non si poteva andare oltre in nessun modo. Come noi, bloccati i camion con le riserve alimentari, saltata l’energia elettrica con gravi ripercussioni sull’ospedale che non è più in grado di mantenere le sale operatorie funzionanti e i medicinali nei frigoriferi. Il caldo, infatti, ha alterato la scadenza dei farmaci e messo la sala operatoria completamente fuori uso. Per ovviare un minimo alla situazione, sono state allestite tavole di legno sulle quali far passare bidoni galleggianti per trasportare cibo e gasolio”. L’altro motivo della visita del Presidente del CUAMM in terra africana è stato la promozione di un nuovo progetto a Beira, nella regione di Sofala, al centro del Paese. “La situazione anche qui non è delle migliori” dice don Dante. “Nonostante una pace apparente continuano le tensioni tra il Fronte rivoluzionario della RENAMO, seppur minoritario, e il partito filogovernativo FRELIMO, di larga maggioranza. I ribelli della RENAMO sono accusati di imboscate destabilizzanti, assalti e morti nei villaggi di Dondo, Dorongosa e Nhamatanda per cercare di arrivare al potere. Il progetto, realizzato con la partecipazione tra le altre della Conferenza Episcopale Italiana e delle Università di Padova e di Bari, prevede 3 poli nell’Università di Beira, dove il Cuamm già sostiene la formazione di medici, e ulteriori servizi nell’ospedale e servizi nel distretto della città. A Beira sono operativi 6 centri sanitari, che garantiscono servizi sanitari di base alle 20 mila mamme e neonati del distretto della città” conclude don Dante. (AP) (26/5/2014 Agenzia Fides)


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