ASIA/FILIPPINE - A sei mesi dal tifone Hayian, due milioni di sopravvissuti ancora senzatetto

mercoledì, 14 maggio 2014

Manila (Agenzia Fides) – A sei mesi dal tifone Hayian (o Yolanda), che ha colpito le Filippine orientali - soprattutto la provincia di Leyte - l’8 novembre 2013, circa due milioni di sopravvissuti sono ancora senza tetto, ha reso noto l’ufficio Onu per gli Affari umanitari (OCHA). “La solidarietà c’è ma è un processo lento. La gente ancora lotta per la sopravvivenza, per il cibo e la casa. Devono ripartire da zero ed è molto difficile”, racconta all’Agenzia Fides p. Socrates Mesiona, Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (POM) nelle Filippine.
Il sacerdote appartiene a una delle diocesi devastate dal tifone, quella di Tagbilaran, sull’isola di Bohol. “La Chiesa sta collaborando con il governo e altre Ong nel sostegno alle vittime. E’ importante garantire un meccanismo di trasparenza negli aiuti, a tutti i livelli. A volte i politici locali cercano di strumentalizzare gli aiuti umanitari e trarne vantaggi”, spiega il Direttore delle POM.
Dopo quello che l’Onu ha definito come il tifone più violento e distruttivo della storia del paese, (6.000 morti, oltre 1.000 dispersi e 14 milioni di persone colpite), i dati ufficiali dicono che più di 100.000 persone continuano a vivere nelle tende. Su oltre un milione di abitazioni colpite, 519mila sono state completamente distrutte e 494mila fortemente danneggiate, con scuole, strade, centri sanitari e altre infrastrutture inagibili. Secondo una valutazione effettuata dalla Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa in otto province, i cui risultati sono stati diffusi nei giorni scorsi, solo il 15% delle famiglie ha potuto riparare o ricostruire la propria casa. La maggior parte delle famiglie avrebbe bisogno di un sostegno supplementare. Ad oggi, gli aiuti del governo e delle Ong hanno raggiunto 130.000 famiglie, tuttavia i bisogni rimangono enormi per altre 370.000 persone e i finanziamenti non sono sufficienti a coprire i bisogni della gente.
La Chiesa è sempre impegnata a continuare nella sensibilizzazione: suor Benedettina Erlinda Eslopor ha guidato una delegazione del gruppo “Alleanza popolare per i sopravvissuti a Yolanda” che ha incontrato di recente il Card. Luis Tagle a Manila per presentare la “situazione reale”, cioè la continua lotta dei superstiti che, in molti luoghi, sono tuttora senza alcun aiuto da parte del governo. (PA) (Agenzia Fides 14/5/2014)


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