ASIA/SRI LANKA - Il governo mette un prete nella lista dei “terroristi” perché difende i tamil

venerdì, 11 aprile 2014

Colombo (Agenzia Fides) – In risposta alla decisione del Consiglio Onu per i diritti umani di avviare una indagine sui crimini di guerra in Sri Lanka – dopo le migliaia di denunce di singoli, organizzazioni locali, Chiese, Ong internazionali che hanno sollevato il problema, soprattutto per gli abusi subiti dalla popolazione civile tamil – il governo dello Sri Lanka ha inserito nella lista dei “terroristi” una serie di leader e organizzazioni che difendono diritti dei tamil. Nell’elenco è incluso anche il prete cattolico S.J. Emmanuel, a capo del “Global Forum Tamil” (GTF), ottantenne sacerdote tamil, da anni residente all’estero. Il suo Forum è molto attivo, con altri gruppi della diaspora, e con il principale partito politico Tamil in Sri Lanka, la “Tamil National Alliance” nella ricerca di una soluzione politica che assicuri al paese una pace durevole e una serena convivenza fra le due componenti principali della società, la maggioranza singalese e la minoranza tamil.
Fra le atre associazioni etichettate come “terroriste”, anche il “Transnational Government of Tamil Eelam”, noto per il suo approccio non-violento e democratico, il “British Tamil Forum” e il “Canadian Tamil Congress”. Secondo il governo di Colombo, sotto le mentite spoglie di tutti questi gruppi opera il “Liberation Tigers of Tamil Eelam” (LTTE), la formazione militare e guerrigliera tamil che l’esercito regolare ha debellato nella guerra civile.
A sostegno dell’indagine Onu sui crimini di guerra e sulle violazioni dei diritti umani negli anni della guerra civile si è schierato il clero tamil con una missiva firmata da 205 fra sacerdoti e religiosi, e oltre 100 suore. Primo firmatario, Mons. Rayappu Joseph, Vescovo di Mannar. (PA) (Agenzia Fides 11/4/2014)


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